Prima iniziativa a Senigallia per i 150 anni dell’Unità d’Italia
Sabato 2 ottobre al San Rocco la presentazione del volume sulle Marche curato dal prof. Severini
Sarà presentato sabato 2 ottobre alle 17:45 all’Auditorium San Rocco di Senigallia il libro "Le Marche e l’Unità d’Italia" curato dal professore Marco Severini in occasione dell’inizio dei festeggiamenti per il 150° anniversario della costituzione unitaria dello Stato italiano.
Una presentazione che introduce tutte le altre iniziative organizzate dal Comitato cittadino promosso dall’Amministrazione Comunale: iniziative che "vanno al di là dei fatti che le cronache politiche nazionali riportano e che – afferma l’Assessore alla Cultura Stefano Schiavoni – ribadiscono i valori costituzionali, l’essere uniti, uno Stato, l’interesse collettivo. Noi per quello che possiamo facciamo la nostra parte, quella di enti periferici ma che può essere un segnale rilevante per gli altri".
Tutti gli spunti – editoriali, scientifici, storici – si concentreranno da ottobre a marzo: i mesi dell’annessione, prima, delle Marche al regno sabaudo e, poi, all’Italia che si unificava. Spunti che potranno essere fruiti da tutti grazie alla dovulgazione dell’Istituto di Storia Risorgimentale, ormai punto di riferimento per l’Amministrazione Comunale.
"Due date importanti che servono – le parole del curatore Marco Severini, docente all’Università di Macerata – a far acquisire la memoria storica e l’appartenenza comune grazie ad un progetto che è nato quasi due anni fa. Insieme a Comuni, Provincia, Regione, enti pubblici e privati si cercherà di ricostruire i percorsi storici che hanno portato all’Unità d’Italia, dal settembre/ottobre del 1860 fino al marzo del 1861".
Ma l’iniziativa ha anche un secondo fine: quello di affiancare a nomi noti di studiosi ormai consolidati altri nomi di giovani che nel panorama storico si devono ancora affacciare, grazie all’aiuto di tutte le università marchigiane. Studiosi che poi andranno in giro per le Marche per raccontare quelle storie che compongono la Storia con un linguaggio non per forza pomposo, ufficiale, che crea distacco, ma che si riallacci al presente per contenuti e modalità.
di Carlo Leone
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