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A proposito di rigassificatori, Sinistra e Libertà replica alla Fiamma Tricolore

Casagrande: "Siamo si all'età della pietra, ma di una politica ideologica fatta di soli luoghi comuni"

Il rigassificatore di Rovigo, il più grande impianto in ItaliaLa destra (una volta chiamata sociale) dimostra ancora una volta di essere priva di informazioni e totalmente subalterna ai potentati economici. Sulla questione rigassificatore, se avessero provato ad informarsi, per esempio partecipando all’incontro di venerdì scorso a Senigallia, avrebbero scoperto alcune cose.

1. Non servono in Italia nuovi rigassificatori: i 4 approvati coprono abbondantemente ogni prevedibile fabbisogno di gas (fonte: E.ON una delle principali aziende energetiche mondiali);

2. nuovi rigassificatori non producono risparmio per la collettività ma costi aggiuntivi: il primo rigassificatore italiano lavora a circa il 30% della sua potenzialità e in base alle normative italiane il costo degli impianti è coperto per una elevatissima percentuale dei mancati introiti (70-90%) da denaro pubblico (fonte: AEEG l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas e la GNL Italia la società del gruppo ENI che gestisce il rigassificatore di Panigaglia);

3. i rigassificatori non diversificano l’approvigionamento energetico: è questo è legato al fatto che comunque il gas naturale convenzionale è un oligopolio in mano a Russia ed Iran;

Sinistra Ecologia e Libertà4. i rigassificatori non portano ricchezza e nuova tecnologia made in Italy, vista la relativa "semplicità" del loro funzionamento ed il fatto che i progetti presentati sono tutti di consorzi internazionali con assenza o partecipazione minoritaria italiana;

5. i rigassificatori generano limitata occupazione: poche decine di operai/e qualora lavorino a pieno regime e, viste le norme comunitarie in materia di lavoro, essendo per lo più aziende europee non italiane quelle coinvolte esse possono tranquillamente utilizzare personale del loro Paese d’origine.

Dunque a fronte di questi mancati vantaggi restano solo gli svantaggi ambientali, economici, occupazionali e per la salute dei cittadini.
 
Sulla "Sinistra ecologista malthusiana che vorrebbe farci tornare all’età della pietra condannandoci all’immobilismo.." bhè! E’bene stendere un velo pietoso. Se immobilismo è il risparmio energetico con tutto quello che di ricerca e di tecnologia c’è dietro o immobilismo è il fotovoltaico o il solare allora sì siamo veramente all’età della pietra di una politica "ideologica" fatta di soli luoghi comuni.

 
da Attilio Casagrande
Coordinatore Sinistra Ecologia Libertà Senigallia

Attilio Casagrande
Pubblicato Venerdì 24 settembre, 2010 
alle ore 14:31
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Commenti
Solo un commento
PAOLO 2010-09-25 07:21:29
Mi sembra che adesso ci siamo
Dopo tanti articoli che puntano sulla salute e climatici oltre che di pericolosità su cui ho sollevato molti dubbi, finalmente dati concreti che vanno ad avvalorare quanto ho sempre detto..SERVE ?????. Finalmente un articolo che mi piace e che condivido. Costruire sistemi di qualsiasi genere comportano sempre problemi ambientali magari anche piccoli ma se non serve o sotto sfruttato perchè mettere altra carne sul fuoco.
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