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"Cittadini uniti: le ragioni di un NO non ideologico al rigassificatore"

Massimiliano Giacchella (PD) dopo l'assemblea pubblica al centro sociale Saline di Senigallia

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Il rigassificatore di Rovigo, il più grande impianto in ItaliaSi sta ormai diffondendo a macchia d’olio l’alleanza tra cittadini dei diversi Comuni – Porto Recanati, Loreto, Falconara, Montemarciano, Senigallia – contro la realizzazione dei rigassificatori pretesi da Gaz de France e API Nòva Energia, progettati sulla riviera marchigiana del Conero.

Venerdì 17/9, al Centro Sociale delle Saline di Senigallia, si è svolta un’affollata e partecipata assemblea dove cittadini falconaresi e senigalliesi hanno insieme valutato dati concreti che dimostrano come in Italia stia già arrivando gas sufficiente ed in sovrappiù rispetto al fabbisogno reale. Il potenziamento in atto dei gasdotti esistenti ed i nuovi già in costruzione rendono inutile il ricorso ai rigassificatori.

La motivazione della diversificazione dell’approvvigionamento è una bufala! I cittadini hanno capito che chi vuole i rigassificatori in realtà toglie denaro allo sviluppo delle energie rinnovabili poiché lo Stato italiano – con la Delibera dell’Autorità per l’energia del 2005 – ha fatto l’ennesimo regalo ai petrolieri assicurando loro anche “in caso di mancato utilizzo dell’impianto la copertura di una quota pari all’70 % dei ricavi di riferimento. Tale copertura è riconosciuta dal sistema tariffario del trasporto e ha durata per un periodo di 20 anni”. In pratica pagano i cittadini con le loro bollette!

Ma c’è di più. Con i rigassificatori si mettono in pericolo due settori produttivi marchigiani creatori di ricchezza e lavoro puliti: il turismo e la pesca. Gli organizzatori hanno portato a conoscenza di tutti i presenti, ivi compresi il Sindaco di Senigallia e Montemarciano, l’esistenza di uno studio affidato dalla Regione Marche ad un gruppo di esperti: SCHEMA DI SVILUPPO STRATEGICO ALTERNATIVO AREA API.

logo Comitato NO RIGASSIFICATORE SenigalliaIl lavoro dei saggi venne assunto dalla Regione Marche con delibera 579 del 2007 e non prevedeva la realizzazione di rigassificatori che, oltre ad essere impianti a rischio di incidente rilevante, scaricheranno in mare tonnellate di acque trattate con varechina (ipoclorito di sodio).

Un mare che di fronte a Falconara è già classificato Sito Inquinato di interesse Nazionale per quanto proviene dalle attuali lavorazioni API. Un mare sempre meno pescoso, come ha recentemente sottolineato il Presidente di Lega Pesca Marche Simone Cecchettini, interpellato sull’argomento durante un’intervista radio/televisiva.

L’assemblea nel suo insieme ha espresso a più riprese le motivazioni che inducono i sostenitori dell’iniziativa a non considerarsi come un classico comitato del NO; la volontà di dar vita ad un movimento articolato ed intercomunale nasce anche da gravi ragioni sanitarie ampiamente documentate ed ad una carenza strutturale dei controlli, inefficaci anche nell’opera di prevenzione degli incidenti poi verificatisi nel corso degli anni.

da Comitato NO RIGASSIFICATORE Senigallia

Massimiliano Giacchella
Pubblicato Martedì 21 settembre, 2010 
alle ore 16:03
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