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Verso la Città Futura

Roberto Primavera (Verdi): "trasparenza e riduzione del consumo di suolo questioni prioritarie"

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Verdi per la PaceL’assessore all’urbanistica Simone Ceresoni porterà in discussione al prossimo Consiglio Comunale una proposta di variante davvero fuori dal comune: la “Variante al PRG per la trasparenza e la riduzione del consumo di suolo”.

Per noi Verdi è un importante passo verso l’attuazione delle finalità contenute nel “Programma di coalizione”, ribadite poi nelle “Linee programmatiche di mandato”. Riteniamo che trasparenza e riduzione del consumo di suolo siano questioni assolutamente interconnesse da una prospettiva che intenda l’urbanistica come ricerca del bene comune.

Molto sinteticamente la “Variante” può essere divisa in tre azioni:
La prima si propone di rendere pienamente e completamente fruibile dai cittadini il Piano Regolatore online, dandogli anche validità giuridica.
La seconda lo aggiorna allo stato di fatto e in più fa tornare agricoli tutta una serie di terreni che hanno varie destinazioni edificatorie nel vigente PRG. In questo caso un consumo di territorio “sotto zero”.
La terza riguarda l’inserimento nel PRG delle fasce di rispetto relative alla terza corsia dell’A/14 e relative bretelle di collegamento, comprese tutte le intersezioni con la viabilità locale. Da notare che le fasce di rispetto previste dalla variante sono più ampie dei minimi previsti dalle leggi sovraordinate. Anche qui un’azione nel segno del risparmio di territorio e una conferma dell’infondatezza dei timori sulla complanare generatrice di nuova speculazione edilizia. 

Negli ultimi anni gli urbanisti usano sempre più spesso una strana parola: sprawl, andrebbe tradotta letteralmente con "sguaiatamente sdraiato" o “stravaccato” per rendere meglio l’idea rispetto a espressioni come “città diffusa” o “dispersione urbana”. Con questa parola infatti gli urbanisti definiscono il brutto modello di urbanizzazione dispersa (spalmata) e a bassa densità che aggredisce la bellezza dei paesaggi, annullandone le caratteristiche identitarie.

Non è solo un problema estetico però, lo sprawl è innanzitutto insostenibile. Perché produce elevatissimo consumo di suolo, una crescita incessante della mobilità su gomma, sottrae all’ambiente, all’agricoltura, al ciclo biologico in generale, risorse insostituibili per l’equilibrio tra uomo e natura; perché costa molto di più alle amministrazioni pubbliche in opere di urbanizzazione, manutenzione, trasporti pubblici, servizi in genere, di cui, non ultimi, quelli sanitari.

Senigallia non è Los Angeles, ma il fenomeno va governato e contrastato anche nel nostro comune, per questo l’obiettivo del consumo zero di territorio, enunciato nel “Programma di coalizione” e ribadito nelle “Linee programmatiche di mandato”, approvate dal consiglio comunale il 25 maggio, non è uno slogan alla moda, ma una necessità, che finalmente comincia, con questa Variante, a prendere corpo.

E’ l’inizio di un processo lungo e impegnativo per i nostri amministratori, chiamati a dare risposte durature a problemi complessi. Non solo per l’oggi, ma anche, e soprattutto, per la città futura, non dimenticando che l’economia, il lavoro, il reddito e la loro qualità, concorrono a pieno titolo a misurare l’efficienza e la sostenibilità di una città.

Di questa complessità il governo e la programmazione del territorio, cioè in primo luogo l’urbanistica, non possono fare a meno di farsi carico. In un feedback continuo con la città e tutte le sue componenti, con i cittadini e tutte le loro istanze. 

Fermo restando che chi governa alla fine ha la responsabilità di decidere, è necessario che anche i cittadini, come singoli, come associazioni, come categorie, si assumano l’onere di partecipare e contribuire alle scelte, e che lo facciano cercando di superare il paradigma dell”Io” per approdare al paradigma del “Noi”.
Di quel principio di responsabilità, che deve essere di tutta la società civile, e non solo degli eletti, l’impegno per conoscere e capire è parte integrante e necessaria.

Ma, se per partecipare bisogna conoscere, per essere partecipati bisogna spiegarsi. Non può esserci vera partecipazione senza trasparenza, e non è un caso se entrambe sono punti qualificanti di questa maggioranza, fortemente sostenute in particolare da “La Città Futura”. Il “Conoscere per deliberare” di einaudiana memoria è il principio alla base di ogni processo partecipativo degno di questo nome.
L’aggiornamento, la validità legale e la piena fruibilità pubblica tramite internet del “Piano regolatore”, che sono uno degli oggetti di questa Variante Urbanistica, rappresentano un importante passo in questa direzione.


da Roberto Primavera
Presidente Verdi Senigallia

Verdi Senigallia
Pubblicato Martedì 21 settembre, 2010 
alle ore 11:31
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