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Evento al cinema Gabbiano di Senigallia, arriva il regista di "20 sigarette"

Aureliano Amadei e Giorgio Colangeli presenti in sala per un dibattito post proiezione

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Locandina 20 sigaretteVenerdì 17 settembre alle ore 21.15 al cinema Gabbiano di Senigallia il regista Aureliano Amadei, unico sopravvissuto alla strage di Nassirija del 12 novembre 2003, e l’attore Giorgio Colangeli ("La nostra vita", "Il divo") saranno presenti in sala per presentare il film "20 sigarette".

"20 sigarette", che ha vinto la sezione Controcampo Italiano al Festival di Venezia e ha ricevuto la menzione speciale della giuria grazie all’interpretazione di Vinicio Marchioni, è distribuito in sala da Cinecittà Luce e prodotto da R&C Produzioni in collaborazione con Rai Cinema.

A seguire incontro con il pubblico in sala.

Trama
Aureliano Amadei sogna il cinema. In attesa della vera occasione, si diletta facendo il filmaker nei centri sociali, lontano dalle responsabilità degli adulti; finché il regista Stefano Rolla gli propone il ruolo di assistente per un film ambientato in Iraq. Accetta frettolosamente la proposta, contro tutti, genitori e amici, tra cui la migliore amica Giulia, di cui è inconsciamente innamorato. Il 12 novembre 2003 si troverà vittima dell’attentato terroristico di Nasiriyya. Gravemente ferito, riesce comunque a salvar\\si e a tornare in Italia. Avrà il coraggio di raccontare la sua storia in un romanzo ’Venti sigarette a Nassirya’ anche grazie al supporto di Giulia che nel frattempo è diventata madre di sua figlia. Rimarrà comunque per tutta la vita ferito alla gamba sinistra, e si ritroverà perennemente perseguitato dagli atroci ricordi della strage, che si manifesteranno attraverso dolorosi attacchi di panico.

Autore di documentari con diverse esperienze di attore alle spalle, il romano Aureliano Amadei fu l’unico civile sopravvissuto al sanguinoso attentato alla caserma di Nassirya, in Iraq, che il 12 novembre del 2003 uccise 19 italiani, tra cui il regista Stefano Rolla, il quale lo aveva coinvolto per fargli fare il suo aiuto in un film.

Lo stesso Amadei, dopo aver scritto insieme a Francesco Trento il libro "Venti sigarette a Nassirya", racconta su celluloide la tragica esperienza e le conseguenze in quello che rappresenta il suo primo lungometraggio per il cinema, nel quale è il Vinicio Marchioni della serie televisiva "Romanzo criminale" a vestirne i panni.

Un lungometraggio che, con il mai disprezzabile Giorgio Colangeli de "La nostra vita" (2010) nel ruolo di Rolla e la Carolina Crescentini di "Generazione mille euro" (2009) in quello di Claudia, fidanzata del protagonista, nonostante l’argomento trattato ricorre più volte all’ironia, tanto da prendere avvio con toni piuttosto leggeri, quasi da commedia, pur lasciandoci tranquillamente avvertire la tensione nei confronti dell’evento negativo che, come sappiamo, dovrà per forza accadere.

Aureliano Amadei
Aureliano muove i primi passi nel cinema all’età di 5 anni, interpretando un ruolo nel film tv “Progetti di Allegria”, in onda su Rai2.A 17 anni inizia un processo di apprendistato con la DUEA film di Pupi Avati, partecipando alle realizzazione di 5 lungometraggi e ricoprendo, come assistente, diversi ruoli produttivi, organizzativi e tecnici.Nel 1998 si è diplomato, all’Accademia di Arte Drammatica Webber Douglas di Londra. Sempre a Londra debutta nel teatro allo Shakespear’s Globe, con “Swords of Honor”.

Tornato in Italia prosegue la carriera di attore fino al 2001, interpretando ruoli in film cinematografici (Il Talento di mr. Ripley, I Cavalieri che fecero l’impresa, La rivincita di Natale…), in film tv (Caro Domani, Anime Comode…) e in teatro (Titanic, Decameron, Pinocchio…).Nel 2001 firma la prima regia partecipando al festival di Cremona con “Unamunda”. Sempre nel 2001 produce, con l’ass. cult. Operamara, il video clip de “Il Regno”.

Al cinema recita in “Flight to Hell”.Negli anni successivi firma decine di regie tra documentari, cortometraggi, spettacoli teatrali e installazioni. Nel 2003, durante la preparazione di un film in Iraq, si trova coinvolto nell’attentato che uccise 19 italiani tra cui il suo amico e collega Stefano Rolla. Da quella terribile esperienza Aureliano trae spunto per un romanzo, “Venti sigarette a Nassirya”, edito da Einaudi Stile Libero, a quattro mani con Francesco Trento.Negli Anni successivi continua a fare documentari e pubblica altri due libri.

Giorgio Colangeli
La vita privata di Colangeli rimane chiusa tra le mura di casa dell’attore. Non si sa quasi nulla delle sue origini o di quale sia stato il percorso seguito per diventare un attore così riconosciuto. Questa discrezione nasconde però un talento straordinario che si è formato sui palcoscenici dei teatri di tutta Italia e che da un po’ di tempo si è fatto strada anche al cinema.

Uomo di teatro prestato al cinema. In trent’anni di carriera teatrale ha lavorato con grandi registi come Calenda ed ha affiancato attori memorabili come Vittorio Gassman. Al cinema esordisce con la parte del giudice Matteo Guarino nel film d’inchiesta Pasolini un delitto italiano (1995) di Marco Tullio Giordana, poi partecipa ad un cortometraggio di Stefano Arduino intitolato Camera oscura (1997) dov’è una guardia di due carcerati.

Il primo ruolo importante, anche se minore rispetto a quelli che seguiranno, è ne La cena (1998) di Ettore Scola, dopodiché partecipa al visionario Il ronzio delle mosche dove si riflette sull’origine della pazzia attraverso le gestualità quotidiane. Il rapporto stretto con Scola si vede anche nella collaborazione rinnovata in Concorrenza sleale con Sergio Castellitto e Diego Abatantuono e nel corale Gente di Roma, ritratto emozionato delle vite degli abitanti nella capitale, dall’alba al tramonto.

Nel 2004 lo vediamo anche nel cast del poliziesco Dentro la città e nella commedia Ogni volta che te ne vai, due film minori che riscuotono un certo riscontro dal pubblico e che sottolineano la sua particolare capacità istrionica di adattarsi di volta in volta a registri diversi, dal comico al drammatico, dal diabolico all’ingenuo. La memorabile interpretazione ne L’aria salata.

Agli impegni cinematografici e quelli teatrali, alterna la fiction televisiva: è in Una donna per amico 3, Le stagioni del cuore, La Omicidi e Questa è la mia terra. Sotto la direzione semplice ed onesta del giovane regista Alessandro Angelini, autore de L’aria salata, vediamo Colangeli interpretare il padre di Fabio (Giorgio Pasotti) in un film drammatico che affronta il rapporto tra padre e figlio scegliendo una situazione estrema e disperata. Con questa immedesimazione superba, l’attore vince il David di Donatello e il premio per la miglior interpretazione maschile alla Festa del Cinema di Roma.

Partecipa poi al surreale L’amico di famiglia di Paolo Sorrentino e alla commedia Il giorno + bello di Massimo Cappelli dov’è un irresistibile prete marxista che scambia i sermoni per comizi contro il potere dei padroni, interpretazione che vale l’intera visione del film. Nel 2007 è nella commedia Cardiofitness, si trasforma nel boss Vincenzo Neri nella settima stagione della serie tv Distretto di polizia, poi è nel cast di Signorinaeffe di Wilma Labate e nell’esordio alla regia di Silvio Muccino, Parlami d’amore.

Ancora in tv lo vediamo con Pierfrancesco Favino e Isabella Ferrari in Liberi di giocare tratto dalla storia vera della formazione di una squadra di calcio all’interno di un carcere e nel biografico Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu dov’è Alfio Cerioni, lo storico fondatore del Folkstudio che ebbe il merito di scoprire De Gregori e altri cantautori di talento. Al cinema invece è un poliziotto nel film di Sergio Rubini, Colpo d’occhio, è nel cast de I galantuomini di Edoardo Winspeare ed è il politico Salvo Lima ne Il Divo di Paolo Sorrentino, dove si riflette su Giulio Andreotti, uno degli uomini più contradditori del nostro tempo.

Di nuovo in tv nelle serie de I liceali , I liceali 2 ed è il giornalista Michele Giuttari, che ricostruisce la storia dei "Compagni di merende", ne Il mostro di FirenzeClaudio Bisio Si può fare (2008) . L’anno successivo appare in molte pellicole: nella piccola Gomorra tarantina di Marpiccolo, nel thriller La doppia ora, la dramedy Ce n’è per tutti e al fianco di Sergio Castellitto in Alza la testa. È nel cast di La nostra vita diretto da Daniele Luchetti e in quello de La donna della mia vita che può contare tra i tanti volti noti quello di Stefania Sandrelli.


Vi lasciamo con le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e…

vi aspettiamo tutti alla serata di venerdì 17 alle ore 21 al cinema Gabbiano di Senigallia…
"Il cinema è una vecchia passione del Presidente e di film che amo ce ne sono tantissimi. Ho visto di recente film di giovani registi italiani che segnano il ritorno al cinema di impegno civile e politico. L’ultimo in ordine di tempo è 20 sigarette, film che narra della tragedia di Nassiriya".Rievocando la vicenda, il Presidente in un momento di commozione ha spiegato: "Sono stato alla proiezione del film e ho conosciuto il regista Amadei che è stato gravemente ferito in quell’attentato. Lui era lì con Stefano Rolla, colui che aveva avuto l’idea di girare un documentario che raccontasse la vicenda dei soldati italiani in Afghanistan, ha dovuto prendere il posto del regista ucciso nello stesso attentato terroristico. Amadei è stato gravemente ferito ad una caviglia e ha subito molte operazioni, ma ha voluto lo stesso portare a termine il progetto di un film di impegno civile e morale".

Dal Cinema Gabbiano di senigallia

Cinema Gabbiano
Pubblicato Mercoledì 15 settembre, 2010 
alle ore 18:23
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