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Il Presidente dell’US Pallavolo Senigallia replica al Centro Sociale Adriatico

"Il nostro impianto è perfetto per il minivolley. Ci smentiscano senza slogan"

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US Pallavolo SenigalliaPassata la nostra festa, che era la cosa più importante che premeva alla U.S. Pallavolo e alle 200 famiglie che coinvolge il nostro movimento, e dimostrato alla città quali sono i talenti e le potenzialità di una società di provincia che ha trasformato Senigallia nel tetto del mondo della pallavolo (con Montali, Barbolini, Tofoli e Cantagalli) è il momento di fare alcune considerazioni su quanto ha scritto la direzione del Centro sociale Adriatico di Marzocca.

Che, evidentemente, ritiene di poter insegnare al nostro staff tecnico e dirigenziale dove e come si possa fare pallavolo. Affermano i gestori del Centro sociale (che è struttura pubblica, è bene ricordarlo) che il pavimento non è adatto per il minivolley poiché è in pendenza.

Vogliamo far presente agli “esperti” del centro sociale che la pendenza del pavimento, per la nostra attività, è completamente irrilevante. Il minivolley si pratica con piccole reti installabili in qualsiasi superficie, anche in pendenza,  in pochi minuti  e immediatamente removibili.

I palloni che si utilizzano sono leggerissimi (e vale forse la pena di far presente agli “esperti” pallavolisti del centro sociale che lo scopo del gioco è quello di tenerli in aria e non di farli rotolare a terra) e la didattica del minivolley richiede l’utilizzazione di uno spazio ristretto.

Peraltro, gran parte dell’allenamento, si basa su giochi e attività senza palla capaci di stimolare la capacità motoria del bambino, la sua coordinazione, il senso dello spazio.

Dovrebbero pertanto avere l’accortezza di spiegarci in cosa, la pendenza del pavimento, possa ostacolare l’attività di minivolley. Vorremmo una spiegazione tecnica chiara, con precise argomentazioni di natura sportiva e logistica. E non frasi apodittiche che sembrano nascondere ben altri intenti.

Aspettiamo fiduciosi una risposta, perché riteniamo francamente assurdo dover costringere una società sportiva, che ha lo scopo di favorire la crescita sociale e sportiva dei ragazzi, a ricorrere al Tar per un rifiuto che suona come una provocazione.

Per il resto, laddove (come in questo caso) non vi sono problemi di sicurezza degli impianti della struttura, ringraziamo la premura degli “esperti” dirigenti del centro sociale, ma pensiamo di essere in grado di stabilire da soli se un posto è idoneo o meno alla pratica del nostro sport. A meno che gli “esperti” del Centro sociale non saranno in grado di convincerci del contrario.

Da Fulvio Greganti
Presidente US Pallavolo Senigallia

U.S. Pallavolo Senigallia
Pubblicato Martedì 14 settembre, 2010 
alle ore 15:47
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