Operatori di verbalizzazione giudiziaria: parte da Senigallia la denuncia nazionale
Il supporto dell'Avvocato Canafoglia per portare la protesta in Ministero
Sono tante le opinioni errate o male interpretate dai mezzi di informazione, in Italia: una di questa riguarda il processo penale, soprattutto le ragioni per cui questo è spesso lento, o "malato".
Come risulta, infatti, dal rapporto del settembre 2008 dell’Eurispes, "ben oltre la metà (il 54%) dei processi fissati per lo svolgimento della istruttoria dibattimentale viene rinviato senza lo svolgimento di alcuna attività, perché l’atto, in verità assai banale, della citazione del testimone o è stato del tutto omesso, o è stato effettuato in modo errato ovvero, pur effettuato regolarmente, non è stato ottemperato dal destinatario".
In pratica la lentezza dei processi penalidipende, non tanto, come diffuso nel pensiero comune, da problemi sostanziali riguardnti questioni prettamente legali o giudiziarie, quanto da intoppi organizzativi, legati proprio alla gestione inconsapevoole degli operatori di verbalizzazione giudiziaria.
Le figure in questione sono gli stenotipisti, ossia coloro che trascrivono con un apposito sistema di riduzione del numero di battute i verbali dei processi, e i fonici, che invece si occupano delle registrazioni audio di quanto avviene in aula.
Queste professionalità altamente qualificate, e soprattutto, indispensabili e imprescindibili per la celebrazione del processo, che senza di loro si ferma, si trovano oggi in condizioni di lavoro invidiabili dai precari.
Ragione fondamentale di ciò è l’assenza di un inquadramento giuridico di questi operatori, il riconoscimento della loro professionalità, e la conseguente istituzione di una categoria apposita che regolamenti obblighi e doveri, e soprattutto che fornisca loro un contratto nazionale.
Attualmente stenotipisti e fonici, invece, sono dipendenti di ditte che, riunite in consorzi, partecipano a gare d’appalto. Alcune di queste società, come spesso accade nelle gare, approfittano per innescare vorticosi giochi al ribasso, sia per il trattamento salariale dei dipendenti, che per il loro inquadramento contrattuale.
Accade così che molti di questi lavoratori, che svolgono prestazioni fondamentali e firmano documenti da fidefacenti, al pari dei pubblici ufficiali, non hanno contratto, sono sottopagati, o addirittura lavorano in nero, per non parlare del fatto che non hanno certezze circa il loro futuro lavorativo, visto che ogni 2 anni, al rinnovo dell’appalto si trovano in balia degli eventi.
La non categorizzazione degli operatori di verbalizzazione giudiziaria, implica inoltre una quasi totale assenza di controlli ministeriali sulle ditte appaltatrici. Proprio questa grave carenza è al centro della seconda legittima richiesta di questi lavoratori, ossia un aumento dei controlli, soprattutto sulle ditte, non tutte, tengono a specificare coloro che hanno promosso l’iniziativa, che approfittano del fatto di poetr operare in questa "terra di nessuno".
Spinti dal caos che domina la situazione, alcuni stenotepisti e fonici, dopo essersi conosciuti su internet, si sono associati volontariamente per promuovere la causa e tentare di cambiare le cose. Come primo step, hanno scelto di costruire un blog, anche per sensibilizzare l’opinione pubblica. Ma ora, con il supporto dell’Avvocato senigalliese Corrado Canafoglia, vogliono fare di più.
In un’incontro con la stampa locale, alcuni rappresentanti di questo movimento hanno annuciato la prossima iniziativa: una manifestazione pubblica indetta per il 14 settembre, dalle 10:00 alle 14:00 a Roma, davanti al Ministero di Giustizia.
I promotori dell’iniziativa, Margherita Cusumano, Cristiana Cerulli, Alessia Falchi, Cristina Boccioli, Chiara Bergamin, Maria Cristina Pinna, Francesco Cellini e Amedeo Salvatore, sperano così di far sentire la loro voce, e si rendono disponibili ad un confronto con il Ministero per qualsiasi chiarimento, ma anche per proporre importanti migliorie che con la loro mal riconosciuta esperienza hanno studiato, non da ultimo la telematizzazione delle cancellerie.
Eleonora Bigelli
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