Chi lavora nella scuola non fa un mestiere, chi segue la formazione dei più piccoli non è un impiegato, chi dirige un istituto scolastico non svolge una professione… non è facile trovare parole adeguate, espressioni che racchiudano il valore di una esistenza vissuta nella scuola come quella di un dirigente scolastico, come quella di Giancarlo Santini. Il 31 agosto ha chiuso la porta della presidenza dell’Istituto comprensivo "Senigallia Nord – Mercantini" per aprire quella della meritata pensione dopo lunghi e intensi anni passati a guidare dapprima la scuola dell’infanzia ed elementare, infine anche la scuola media.

Noi che abbiamo fatto parte della sua squadra, chi da lungo tempo, chi da pochi anni, al di là del ruolo più o meno importante che abbiamo rivestito, siamo orgogliosi di aver lavorato al suo fianco, perché con la sua serietà, la sua totale dedizione, il suo operare silenzioso e riservato, ci ha trasmesso la passione per la scuola, la sensibilità verso i più piccoli, l’alto valore dell’educazione.

Mille potrebbero essere gli aneddoti da ricordare, tanti gioiosi e sereni, altrettanti dolorosi e complessi; molti vissuti in pubblico, altri nella riservatezza della presidenza o in classe, a porte chiuse, dove la sua parola pacata, il suo gesto delicato, hanno mostrato il volto di un preside padre, di un dirigente compagno, di un uomo dal cuore grande. Non è certo stato il dirigente scolastico dell’immagine o della prima pagina dei giornali; gestire la scuola come una grande azienda non è sicuramente stato il suo impegno e il suo obiettivo. Ha guidato la scuola piuttosto come una grande famiglia, dove tutti gli adulti operano per il bene dei più piccoli, per vederli con trepidazione, spiccare il volo verso la vita piena. Testimonianza di questo suo particolare stile è la citazione di Gandhi "La felicità e la pace del cuore nascono dalla coscienza di fare ciò che riteniamo giusto e doveroso, non dal fare ciò che gli altri dicono e fanno": Giancarlo Santini l’ha scelta e la scritta in un biglietto segnalibro che ha donato a ciascuno di noi.

Nel suo lavoro ci sono stati anche momenti difficili e problematici, non sempre forse la città ha compreso e condiviso sino in fondo il suo operare: campanilismi e visioni poco lungimiranti hanno avuto il sopravvento anche sul rispetto delle norme. Gli sono state attribuite, senza cognizione di causa, scelte e responsabilità non sue: anche in queste situazioni complesse, fino all’ultimo giorno di servizio, ha agito con equilibrio e ha accettato di portare il peso del suo ruolo dirigenziale. Di questo esempio gliene siamo grati! Ma ci auguriamo che tutto passi al settaccio del tempo e possano depositarsi nella sua mente e nel suo cuore ricordi belli, preziosi, ricchi di umanità e di freschezza. Eh sì, perché vivere quotidianamente con i più piccoli, con la loro semplicità, con le loro lacrime e i loro sorrisi, ti rende sempre giovane, ricco, grato alla vita per la sua incredibile bellezza.

Al termine del momento di festa che abbiamo vissuto insieme, la sera di martedì 31 agosto, ci ha salutato così: "Da domani mattina non sarò più il preside, il dirigente, ma sarò solo e per tutti Giancarlo!" Ha pronunciato queste parole in chiusura di un breve discorso, non certo con il tono di chi vuol liberarsi di un peso, bensì per dimostrarci con umiltà che nella vita i legami forti, anche quelli lavorativi, restano e continuano, seppur in contesti diversi e in situazioni nuove. E allora, caro Giancarlo (che fatica però darti del tu!) buona pensione, buon inizio o buona ripresa di tanti interessi e attività che forse hai sacrificato per l’intenso lavoro scolastico; buon rientro a tempo pieno in famiglia e ovunque vorrai portare la tua passione e il tuo impegno.

dagli insegnanti dell’I.C. "Senigallia Nord–Mercantini"