Arrestati i tre stranieri fuggiti al posto di blocco a Corinaldo
Dopo le ricerche dei Carabinieri, alle 21 l'arresto degli altri due complici nascosti tra la vegetazione
I Carabinieri di Corinaldo avevano nella giornata di mercoledì 1 settembre arrestato uno dei tre stranieri che si erano dati alla fuga dopo l’alt intimato ad un posto di blocco. Dopo una rocambolesca fuga per le vie del centro corinaldese fino al Bivio Nevola dove avevano abbandonato l’auto, i militari erano riusciti nel primo pomeriggio a bloccarne ed arrestarne uno. Ma le ricerche non si erano concluse e intorno alle ore 21 c’è stata la cattura e l’arresto degli altri due che si erano nascosti nella boscaglia che costeggia il fiume.
Alle ore 15 circa di mercoledì 1 settembre a Corinaldo, una pattuglia stava eseguendo dei controlli lungo la circonvallazione ed è stato intimato di fermarsi ad una macchina che sopraggiungeva. Il guidatore ha in un primo momento fatto cenno di rallentare ed accostarsi, poi si è dato alla fuga tentando di travolgere uno dei militari fermi a bordo della strada. Dopo quasi un’ora di inseguimento e dopo aver abbandonato l’auto – una Volvo S40 appartenente a pregiudicato ligure – è stato dunque arrestato P.A., albanese di 32 anni: residente ad Alba Adriatica, il giovane praticamente vive a Rimini ed ha precedenti per droga e porto d’armi.
Ma le ricerche non si erano concluse e le due pattuglie rimaste a sorvegliare la zona, grazie anche all’intervento di un Carabiniere fuori servizio, sono riuscite verso le 20:45/21 ad individuare i due malviventi che stavano cercando di evitare la cattura: dopo un breve inseguimento e un’altrettanto breve collutazione i due sono stati ammanettati.
Si tratta di T.R, albanese classe 1982 e di H.C., rumeno del 1988, entrambi senza precedenti.
Nell’auto è stato rinvenuto un taglierino e documenti di altri automezzi, per cui le accuse a carico dei tre sono di resistenza a pubblico ufficiale e di ricettazione di documenti. L’auto apparteneva ad un pregiudicato ligure che avrebbe venduto il mezzo ad uno dei tre, tutti operanti nel riminese e probabilmente scesi nel senigalliese per compiere qualche furto o rapina. Non si scarta l’ipotesi dello spaccio di droga, dato che durante l’inseguimento o nel tempo in cui sono stati nascosti, è possibile sia stato gettata qualche cosa di compromettente, probabilmente il vero motivo della fuga al posto di blocco.
Al rumeno che era alla guida del mezzo e al ragazzo albanese arrestati intorno alle 21 si sono aperte le porte del carcere di Montacuto. Il processo per direttissima li ha condannati a due anni, giustificando la sentenza con l’aggravante della pericolosità visto il tentativo di investire il carabiniere. Al primo arrestato invece che ha scelto di difendersi con un suo avvocato visti i precedenti, l’obbligo di dimora ad Alba Adriatica (Te).
Soddisfazione è stata espressa dal Capitano della Compagnia di Senigallia, Roberto Cardinali, per la riuscita dell’operazione che ha visto impiegati diversi mezzi, pattuglie ed elicottero, all’inseguimento e ricerca degli stranieri sfuggiti in un primo momento.
di Carlo Leone
Giornali e tutti i mezzi di comunicazione ogni giorno parlano di fatti delinquenziali ( spesso gravi ) ad opera di extracomunitari:Sarebbe ora di avere per loro pene sicure e senza condoni.Poi espellerli dall'Italia poichè sono solo una vergogna e spesso vivono sulle spalle degli italiani onesti.
semplicemente serve una pulizia etnica
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