"Se Pesaresi vuole fare politica, si dimetta e si candidi". Esordisce così il Sindaco di Ostra Vetere Massimo Bello dopo le dichiarazioni apparse sulla stampa del direttore dell’Asur ZT4 Franco Pesaresi. Dichiarazioni che secondo il primo cittadino non vanno verso le esigenze del territorio, ma anzi cercano di criminalizzare il comportamento di denuncia della situazione, mettendo in secondo piano quello che Bello definisce il "silenzio assordante" sulla vicenda di tanti.

"Qualcuno non ha il coraggio di parlare" afferma Bello che già era intervenuto più volte sulla vicenda del buco finanziario dell’azienda sanitaria territoriale senigalliese, situazione denunciata in primis dallo stesso direttore Pesaresi nella conferenza dei Sindaci. "Sembra una scena già vista: tutti parlavano di malasanità, di disservizi, di chiusure e di aperture promesse poi non mantenute. E intanto ai piani alti si parla d’area vasta, di riorganizzazione, di potenziamenti e depotenziamenti senza che questo territorio sia minimamente rappresentato. Un territorio fantasma. Siamo di fronte alla Yalta della sanità e Senigallia rischia di non far sentire la propria voce a chi deciderà della sopravvivenza di alcune strutture e della chiusura di altre".

Bello accusa anche i politici e i sindaci locali di tacere su una situazione grave che spaventa i cittadini, non tanto per la questione economica quanto per quella sociale. Un’atteggiamento negativo insomma che lascia Senigallia e i paesi dell’entroterra senza risposte in un momento in cui i dubbi e le paure aumentano.
"Non voglio polemizzare, ma non posso rimanere in silenzio di fronte ad una situazione che ci renderà sempre più isolati: cosa sta accadendo? quale futuro per la nostra realtà? Discutiamone con i vertici regionali".

Poi il Sindaco di Ostra Vetere lancia un appello perchè i vari sindaci del territorio della valli del Misa e Nevola prendano una posizione chiara, forte, univoca, non tanto per scontrarsi contro i verti della Regione, ma perchè prendano in considerazione questa zona che in passato ha già pagato in termini di strutture e servizi.

di Carlo Leone