In 5 mila al concerto di Chuck Berry al Summer Jamboree di Senigallia
"Fantastico pubblico! Sono molto felice di essere qui. Voglio tornare il prossimo anno!"
Un grandissimo evento sold out, unico e memorabile per oltre 5 mila persone, l’esclusiva europea di Chuck Berry, venerdì 6 agosto sul main stage del Summer Jamboree 2010, al Foro Annonario di Senigallia. Cielo rasserenato sulla spiaggia di velluto marchigiana, il padre del rock and roll è salito puntuale sul palco con la sua band americana, come da programma alle 23 dopo il concerto della regina del rockabilly Wanda Jackson, altra esclusiva e prima italiana, mentre fuori dai cancelli c’erano ancora moltissime persone in cerca di biglietto o in ascolto.
Camicia rossa fiammante e berretto calzato su oltre 80 anni di autentica fibra rock and roll, Chuck Berry ha dato fuoco all’animo dei fan lanciando riffs famosi compresi School Dream, No particular Place to Go, Little Queenie, Let it rock, You can tell me, il blues Wee Wee Hours e frasi come “I love you! You’re a wonderful audience!”. Il pubblico del Foro Annonario è andato in visibilio.
Prima del concerto, appena arrivato nei camerini, Chuck Berry ha voluto salutare gli organizzatori del Festival Angelo Di Libero, Andrea Celidoni e Alessandro Piccinini dicendosi “molto felice di essere al Summer Jamboree”, come anche il grande Renzo Arbore che lo ha anche ringraziato per “Il pillolo” (canzone riscritta da Arbore in italiano per un suo film, sul pezzo No particular place to go). Berry ha poi scambiato qualche battuta con la Queen of rockabilly Wanda Jackson, onorandola con un baciamano e posando insieme.
Un Chuck Berry rilassato, molto a suo agio e entusiasta, quello che si è esibito per un’ora di concerto davanti al pubblico dell’XI Festival di musica e cultura dell’America anni ’40 e ’50. Chi temeva bizze e intemperanze, si è dovuto ricredere e si è potuto godere un momento di storia del rock and roll indimenticabile. Memorabile per il pubblico, per la numerosissima stampa presente. Memorabile per le ballerine professioniste e principianti di diverse età, salite sul palco durante le battute finali del concerto, con cui Berry si è divertito a suonare, coinvolgendo una bambina nel suo famoso passo dell’oca. Memorabile per gli organizzatori che in questa occasione hanno visto confermata la loro credibilità per il successo dell’esclusiva Europea.
Tra il pubblico del grande evento oltre a Renzo Arbore anche tanti altri volti noti dello spettacolo da Dario Salvatori, Maurizio Ferrini e Greg, storici amici di Arbore, ma anche il regista di Renzo Riccardo Di Blasi, oltre all’allenatore Alberto Zaccheroni insieme ad amici e famiglia. Moltissimi i volti noti di amministratori pubblici e delle categorie economiche del territorio, tra cui vicinissimo al palco un orgoglioso Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi insieme a moglie e giunta al completo.
Una grande occasione anche per un giovane batterista senigalliese. Pochi giorni prima di questa esclusiva infatti, la band americana di Chuck Berry in cui milita anche il figlio di Berry alla chitarra, ha chiesto all’organizzazione all’organizzazione del Festival di sostituire il loro batterista che era indisponibile: “Ci fidiamo di voi, sceglieteci il batterista”. Un momento memorabile dunque per il batterista che ha suonato con Chuck Berry, il marchigiano Piero De Salsi, 36 anni, musicista di Senigallia, membro degli Honolulu Hula Boys che l’anno scorso hanno suonato al Festival, docente alla scuola di musica Musikè.
“In 3 giorni mi sono studiato bene tutta la discografia di Berry e guardato tutti i video per prepararmi – racconta De Salsi entusiasta – e a chi mi chiede come è andata rispondo che non c’è risposta. Se proprio devo usare aggettivi, devo ricorrere ai soliti eccezionale, fantastico, unico, che però non rendono. Da amante del genere, salire sul palco con una leggenda simile è un’opportunità incredibile e posso dire di aver vissuto un sogno”. Quando il direttore artistico Angelo Di Liberto ha presentato De Salsi a Chuck Berry dicendo “ecco questo è il suo batterista”, il padre del rock and roll ha sorriso soddisfatto e commentato “un giovane che suona il rock and roll. Bene!”, lasciando intendere che finché ci saranno giovani che suonano, il rock non avrà mai fine.
“Questo piccolo commento mi ha messo a mio agio – racconta ancora il batterista di Senigallia – e mi sono ulteriormente tranquillizzato quando ho conosciuto i musicisti durante il sound check. Grandi professionisti, sicuri, disponibili e dotati di molta umiltà che mi hanno semplicemente detto di sostenerli suonando in 2 e 4 tempi. Non sappiamo cosa suoneremo e come vorrà suonarlo Chuck, mi ha spiegato il bassista, basta che ci guardiamo e ci divertiamo. E così è stato. Mi sono messo a servizio di una leggenda e con altrettanta umiltà mi sono trovato a suonare con la band come se suonassimo insieme da 15 anni, tra riffs saltellanti e imprevedibili versioni di pezzi storici. Compresa una chicca esclusiva per il festival che ringrazio per questa opportunità, un’improvvisazione blues tutta strumentale che dice da dove viene la musica di Berry. Il vero rock si suona così, come è stato suonato a Senigallia su quel palco da Chuck Berry. È lui il padre del rock and roll”.
Una leggenda che dal palco ha salutato il Summer Jamboree 2010 dicendo “Siete un pubblico meraviglioso! voglio tornare il prossimo anno!”.
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