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Traffico di cani, l’ENPA: "Risibili accuse nei nostri confronti"

"Offerti in rete a 300 € a titolo di rimborso cani già microchippati, vaccinati e sterilizzati a Senigallia"

Cani in gabbiaLeggiamo i comunicati di Ludmila Cecchini, titolare dello Sportello Informanimali del Comune di Senigallia, e di Roberta Benigni, che si qualifica volontaria presso lo stesso Sportello. Non intendiamo entrare nei dettagli della situazione locale così come sono presentati, né possiamo prendere in considerazione i toni fuori luogo che vengono usati e le accuse, che troviamo risibili e finalizzate solo alla polemica, nei confronti dell’Ente Nazionale Protezione Animali.

Ci stupisce, fra l’altro, che sulla stampa si usi l’espressione “lite fra animalisti”, quasi a ridicolizzare una vicenda che è improntata esclusivamente al doveroso richiamo alla legalità e ai doveri della pubblica amministrazione, e per la quale si sono mobilitati, oltre a una grande associazione nazionale, anche rappresentanti politici a livello comunale e regionale.

I termini locali della situazione, e il contenuto delle dichiarazioni rilasciate dalle due volontarie quanto allo svolgimento dei fatti, faranno oggetto dell’esame della Procura della Repubblica. Per quel che ci riguarda, desideriamo puntualizzare alcuni aspetti delle informazioni date nei comunicati sull’attività di esportatori di cani in Germania dal nostro Comune.

I cani prelevati, e quelli che si ha tuttora intenzione di prelevare, dal Canile di Montemarciano sono ceduti in Germania dietro corresponsione di una somma consistente. “Tassa di tutela animale”, come viene definita dagli esportatori o prezzo di vendita? Il secondo, sotto la veste della prima. Lo sanno benissimo le autorità tedesche che sorvegliano da qualche tempo con attenzione particolare la vera miriade di organizzazioni che vivono del prelievo e della vendita di animali prelevati gratuitamente all’estero. L’organizzazione Hundehilfe Hundeherzen mostra alla data di oggi, nel suo sito e in altri portali tedeschi di offerta cani, 121 cani già prelevati o prenotati in Spagna, Romania e Italia. Per espressa dichiarazione dell’organizzazione, solo una parte dei cani giunge in Germania dotata di microchip, in palese infrazione delle norme europee. I cani sono venduti a 280 euro se cuccioli, 250 euro se non sterilizzati, 300 euro se maschi castrati e 350 euro se femmine sterilizzate: una media delle entrate al parametro più basso (250 euro) mostra un introito minimo di più di 18.000 euro.

Le offerte dei cani marchigiani con i loro prezzi sono regolarmente pubblicate in rete. Ma se si tratta di rimborso delle spese sostenute per una caritatevole opera di protezione degli animali, come mai cani del Comune di Senigallia già microchippati, vaccinati e sottoposti a controllo sanitario, anzi già sterilizzati in canile, il tutto a spese della locale ASL – quindi a spese dei cittadini italiani – sono offerti a 300 euro, come se tali spese fossero state sostenute dall’organizzazione?

La risposta è semplice: si tratta di un commercio a reddito sicuro, poiché la merce è gratuita all’origine.

È il caso del cagnetto Pisellino di 11 anni, prelevato con questo sistema presso il Canile di Montemarciano. Perché Pisellino è offerto a 300 euro? Perché il Comune di Senigallia, pur prontamente informato dell’illecito, ha sempre rifiutato di procedere al suo recupero dalle mani dei committenti locali, pur sapendo che è stata fatta per lui un’offerta di adozione sul posto? E perché, pur dopo il divieto emanato dal Comune di adozioni internazionali, il sito tedesco è stato ultimamente aggiornato con la promessa che alcuni cani saranno prestissimo in Germania? Con quale mezzo si intenderebbe farli uscire dal canile? Gli animali la cui tutela è affidata nel nostro Paese alla pubblica amministrazione sono prelevati e venduti, in modo poi non così diverso dai cuccioli dell’Est portati in Italia. Che in parte possano essere venduti a famiglie non cambia i termini del problema. Intendiamo tutelare la corretta e legale gestione della tutela degli animali nelle Marche e nel Comune di Senigallia, richiamando al loro dovere le istituzioni preposte.

da ENPA Ancona

Roberto Paradisi
Pubblicato Mercoledì 28 luglio, 2010 
alle ore 18:40
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Commenti
Ci sono 3 commenti
Franco 2010-07-29 08:32:05
Siamo tutti certi che se la Procura indagherà scoprirà da che parte sono le responsabilità e di quale natura. Perciò dichiarare risibili delle "accuse" è anche questa una cosa da provare. Chi è nel giusto non ha bisogno rincorrere comunicati vari.
teresa benedetti 2010-07-29 15:20:02
denari mal guadagnati a poco saran goduti
i soldi guadagnati sulla pelle degli animali non porteranno felicità auguriamoci che chi si occupa di animali sia allergico ai soldi
Anonimo2011-04-12 07:11:35
come è andata a finire
Guardate un pò come è andata a finire....

http://www.60019.it/index.mv?fname=60019rubriche_leggi&num_rubr=4&num_art=1301409366

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