Tanti apprezzamenti da cittadini e turisti per la mostra “Lieti colli e spaziosi campi”, personale del pittore urbinate Mario Logli allestita a Palazzo del Duca di Senigallia fino al 1 agosto. Quasi duemila persone hanno ammirato le opere di Logli selezionate per questo evento a cura di Marcheshire Art in collaborazione con Arearte e con il patrocino di Comune di Senigallia, Provincia di Ancona, Regione Marche, la collaborazione di Mediateca delle Marche e Musinf.

Un pubblico eterogeneo, di diverse fasce d’età e interessi, ha visitato la mostra restando soddisfatto dall’allestimento lineare e ben leggibile. Chi conosceva l’artista l’ha giudicato rappresentativo del suo percorso, chi invece non lo conosceva ha potuto scoprirlo in questa occasione restando piacevolmente sorpreso da colori, forme, suggestioni, poesia di un altro eccezionale artista, frutto del genius loci marchigiano.

Suddivisa in tre parti, la mostra si articola in 5 stanze: Stanza delle Isole Volanti (due stanze attigue), la Stanza delle Dame e degli Invasori e la Stanza dei Paesaggi evocativi (2 stanze attigue). La mostra di Senigallia comprende una sessantina di tele olio e acrilico, appartenenti a diversi periodi e diverse serie, privilegiando in particolare il paesaggio marchigiano e città come Urbino, Recanati, Senigallia, Loreto.

Il territorio da sempre rientra tra le tematiche più care a Logli. Concentrato sulla natura e sul degrado che la minaccia, sulle architetture, sull’inquinamento delle città, sui castelli da salvare, le suggestioni sono quelle dei “Lieti colli e spaziosi campi” di leopardiana memoria. In quella esaltazione delle colline, dei calanchi, delle vallate, del mare, in una successione di visioni che si rincorrono, si intrecciano e penetrano negli occhi e nel profondo dell’animo, traspare il legame che univa il pittore urbinate all’amico fotografo Mario Giacomelli, sia come uomo che come artista.

Le rughe profonde dei solchi di Giacomelli si smaterializzano ed entrano in quei segni di Logli, incisi sulla sabbia, nelle striature del mare, nei filamenti delle nuvole. Di Logli, la critica loda la precisione tecnica e la cura del dettaglio visivo al servizio della riflessione sulla contemporaneità. In particolare sulla sostenibilità delle azioni che l’uomo mette in opera, sulle scelte, sulle risorse.

Nessuna nostalgia nel ritrarre il paesaggio dunque, ma un lucido cromatico monito a guardarlo con occhi consapevoli, attraverso “Isole in fuga” alla ricerca di altri lidi sostenibili e minacciosi “Invasori” architettonici.

È possibile visitarla tutti i giorni dalle 18 alle 24.
Ingresso libero.
INFO: 334.3621624 – 071.63225.