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Rassegna Sognalibro: Luana Trapè presenta "Il cappotto bianco"

La poliedrica autrice terrà un incontro pubblico presso la Biblioteca "Antonelliana" di Senigallia

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"Il cappotto bianco" - Luana TrapèAlle ore 17,30 di venerdì 14 maggio è in programma un nuovo incontro pubblico presso la Biblioteca “Antonelliana” di Senigallia (via Manni 1) con Luana Trapè che presenterà il suo ultimo romanzo “Il cappotto bianco (PeQuod Editore). Il romanzo prende spunto da un fatto vero accaduto nel 1875, descritto in un gruppo di lettere della fidanzata di un ricoverato, trovate nell’archivio del manicomio di Fermo.

Dalle scarne informazioni l’autrice trae sostanza per l’invenzione delle figure dei protagonisti, figli di uomini che hanno combattuto nelle guerre per l’indipendenza italiana. Lui è un maestro di Fermo dalle idee innovative. La ragazza, originaria di Senigallia, è colta, vivace e sostenitrice dell’emancipazione femminile. Diversi per esperienza, sono tuttavia affini per profondità di sapere e sensibilità; condividono inoltre l’ideale patriottico e l’ammirazione per Giuseppe Garibaldi.

L’amore dei due giovani – tenero e passionale al tempo stesso – deve attraversare una dura prova quando Luigi, vittima di feroci attacchi da parte di gruppi clericali, viene rinchiuso in manicomio.

"Il cappotto bianco", curato come un saggio, moderno come una storia dei nostri giorni, unisce un’intensa vicenda sentimentale alla rilettura di un momento cruciale del passato italiano da quell’angolatura in cui “privato” e “pubblico” si legano indissolubilmente. Tre sono le tematiche fondamentali del romanzo: la storia dei sentimenti, gli ideali e l’impegno civile sullo sfondo della storia risorgimentale italiana, l’esperienza manicomiale di un uomo rinchiuso per errore.

Luana Trapè, personalità poliedrica, si dedica oltre che alla scrittura, anche alla pittura e scultura. Ha esposto, tra l’altro, a Palazzo dei Diamanti di Ferrara, al Palazzo delle Esposizioni a Roma, al MiArt di Milano.

Nel 1994 è tra i fondatori dell’Associazione culturale Periferie, che ha al suo attivo numerose manifestazioni, nelle quali vengono messi in relazione diversi linguaggi artistici: plastici, pittorici, fotografici, letterari e musicali.

Il suo primo romanzo Never more, Jugoslavia è stato selezionato al Premio Calvino nel 1994.

Ha poi pubblicato: con Joyce Lussu, Sulla civetteria, dialogo filosofico, (Voland, 1998); Il cuore è servito, racconti e disegni, Prefazione di Elio Grazioli, (Livi Editore, 1999); Da bambine. Racconti (Greco & Greco, 2006).

Nel 2003, con l’Associazione Periferie, ha curato il volume Il volto che muta. Viaggio attorno all’ex manicomio di Fermo (Livi Editore).

Per il teatro ha scritto il testo Quel giorno fatidico. 19 giugno 1944,  con foto di Mario Dondero (Affinità elettive, 2007). Nel 2007, ha vinto il Primo Premio del Concorso letterario nazionale “Parola di donna” (Torino) con il racconto Ci sono rimasti solo i sogni, adesso.

dal Comune di Senigallia

Dal Comune di Senigallia
Pubblicato Giovedì 13 maggio, 2010 
alle ore 15:39
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