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Presentato a Monterado il libro sulle sfide del turismo locale

Al centro sociale di Ponte Rio le nuove sfide per i territori e le imprese di Gianluca Goffi

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Sistema turistico della Marca anconetanaRiportiamo una breve sintesi degli interventi dei vari relatori al convegno dal tema “sfide per le imprese turistiche locali” di Venerdì 30 aprile presso il Centro Sociale Ponte Rio di Monterado, convegno in cui si è tenuta la presentazione del libro di Gianluca Goffi “MANAGEMENT DELLE DESTINAZIONI TURISTICHE: SFIDE PER TERRITORI E IMPRESE. Il caso di Senigallia e delle Valli Misa e Nevola”; volume edito dalla casa editrice FrancoAngeli di Milano, promosso da Forma e cofinanziato dalla BCC di Corinaldo.

GIANLUCA GOFFI, autore del volume

La seconda parte del volume è interamente dedicata alle imprese ricettive. Per studiare le caratteristiche dell’offerta è stata realizzata un’indagine diretta presso le strutture ricettive di Senigallia e nelle Valli Misa e Nevola, con la somministrazione di un questionario strutturato ad un campione rappresentativo di imprese (52) di diversa natura. Si è occupata del campionamento Roberta Palmieri dell’Istat Marche. Il questionario è composto da oltre cento domande relative alle strutture, ai servizi offerti, ad aspetti relativi alla gestione, con una sezione per studiare l’eventuale orientamento al marketing delle imprese.

Nel turismo il modello classico che si riscontra in Italia, e anche a Senigallia e nelle Valli Misa e Nevola, è quello della piccola impresa familiare single unit, in cui il soggetto economico e quello strategico coincidono in un’unica persona: il suo obiettivo è quello di continuare l’attività con un prodotto alberghiero generalmente semplice e di qualità medio-bassa e che spesso, per l’importanza dell’ubicazione, riesce a stimolare una domanda di dimensione tale da sostenere l’attività produttiva. I principali limiti che si riscontrano in questo modello sono da individuare in un livello di professionalità non sempre adeguato ai bisogni, nell’aggiornamento, nelle caratteristiche delle strutture, nella selezione del personale spesso non ottimale. I vantaggi sono invece quelli propri delle piccole dimensioni, come un rapporto con la clientela generalmente molto personalizzato e caratterizzato da disponibilità e sollecitudine a soddisfarne le richieste, l’esperienza, l’elasticità organizzativa e la polifunzionalità del personale. Per diverse imprese locali sorte negli anni del boom turistico e al momento ancorate a questo modello, la sfida consiste nel passare a quello della piccola impresa single unit imprenditoriale, in cui vengono definite le caratteristiche qualitative adatte a soddisfare particolari segmenti di domanda, il prodotto è piuttosto curato e si rilevano elementi organizzativi e gestionali di tipo imprenditoriale.

Presentazione del libro sulle sfide del turismo localeI profondi cambiamenti che hanno caratterizzato il mondo nel turismo negli ultimi anni richiedono una discontinuità rispetto al passato anche a livello manageriale, seguendo i nuovi orientamenti che emergono dal mercato. Il cambiamento potrà avvenire anche con il trasferimento generazionale, modalità in base alla quale avviene normalmente il passaggio di controllo nelle aziende familiari nelle Marche. L’innovazione in questo comparto dovrà sempre più essere culturale e l’approccio da adottare di tipo sistemico.

Per le imprese locali si pone l’opportunità di aumentare il livello qualitativo e la personalizzazione dei servizi offerti, soprattutto per quelle di categoria superiore. Per chi si occupa di ospitalità la qualità rappresenta il passaggio dal prodotto che si ha, al prodotto che viene chiesto ed al bisogno che viene espresso, con un cambiamento di prospettiva e con la necessità di una formazione continua, di specifiche professionalità e, soprattutto, di innovazioni e investimenti. Uno dei principali problemi per l’industria turistica è quello relativo alla carenza di investimenti, in particolare nelle strutture e ciò incide negativamente sulla capacità di competere nel mercato attuale. 

GIOVANNI DINI, Direttore Centro Studi Sistema CNA Marche

L’offerta turistica non è composta soltanto da strutture per l’alloggio, ma è integrata con percorsi, manufatti, produzioni artistiche, è quindi legata con altri settori. Occorre sfruttare questi legami per offrire un prodotto personalizzato, di qualità e che si differenzi per le sue caratteristiche. La recente evoluzione del mercato turistico e la difficoltà di alcune località turistiche nell’affrontare l’attuale complesso contesto competitivo hanno reso necessaria l’adozione di nuovi orientamenti strategici, non soltanto per le imprese del settore turistico, ma anche per specifiche aree territoriali. Se cerchiamo di inquadrare il turismo in una forma di mercato, ci accorgiamo che nel settore vi è una informazione sempre più perfetta su luoghi e possibilità di soggiorno grazie allo sviluppo di internet, la concorrenza è molto più forte di un tempo ed ha portato per le imprese ad un prezzo “dato” dal mercato con una conseguente riduzione dei profitti. Tuttavia il turismo può dirigersi anche verso un altro modello, chiamato di concorrenza monopolistica, che si instaura quando un certo numero di venditori offre sul mercato beni o prodotti che, nati per soddisfare lo stesso bisogno, si presentano in modo diverso: esiste quindi per ogni prodotto una domanda stabile e ripetuta dalla clientela che apprezza quelle caratteristiche e si differenzia dalla concorrenza perfetta per la non-omogeneità del prodotto. 

CLAUDIO ALBONETTI, Presidente Nazionale Assoturismo-Confesercenti

Il turismo non può essere più gestito in modo spontaneistico, ma è  un settore che va sempre più programmato. Possiamo fare alcuni esempi come la Toscana che ha costruito un modello vincente e lo ha esportato in tutto il mondo; oppure la Lombardia, al sesto posto come presenze turistiche in Italia, ma al primo posto come business relativo al turismo, questo perché il turismo è un’attività trasversale che può generare un indotto molto grande.

Presentazione del libro sulle sfide del turismo localeL’Italia possiede enormi ricchezze diffuse a livello territoriale, si parla sempre più di turismo in tutte le zone: la soluzione per l’Italia, per la nostra regione e per le Valli Misa e Nevola non può che essere un reticolato di piccole e medie imprese ricettive che portino una ricchezza diffusa su tutto il territorio.

La piccola impresa è la condicio sine qua non per fare turismo in questo Paese e, grazie ad internet, ora le possibilità di pubblicizzare e commercializzare i propri prodotti sono aumentate notevolmente. Il fattore discriminante è la qualità, che riguarda le imprese ma anche i territori. Le imprese hanno un ruolo fondamentale e vanno coinvolte sempre più anche a livello decisionale. Nelle Marche vi sono 900 alberghi e circa 400 strutture fra pubbliche o “quasi” pubbliche che si occupano di turismo (assessorati al turismo dei vari livelli, Iat, Pro loco, Stl, enti vari, ecc.) con costi molto elevati per il pubblico, ma con risultati non altrettanto buoni. Dobbiamo dirigerci verso il turismo con molta più convinzione, razionalizzando le risorse, riducendo le spese ed evitando la proliferazione degli enti.

MARIO RUGGINI, Funzionario Servizio Turismo Regione Marche

La Regione sta puntando in maniera decisa sul turismo. Per quel che riguarda le imprese, tema di questa serata, la Regione Marche sta promuovendo la qualità delle strutture ricettive con la concessione di ingenti finanziamenti attraverso contributi in conto interessi per l’abbattimento degli interessi sui mutui volti alla riqualificazione delle strutture ricettive. Ammontano a circa 18 milioni di euro i finanziamenti concessi in questi ultimi tre anni e si stima abbiano creato circa 150 milioni di euro di investimenti privati nelle strutture.

L’Ente regionale sta affrontando in modo deciso la criticità data dalla mancata rispondenza tra parametri minimi e richieste del mercato turistico in grande evoluzione negli ultimi anni. La Regione nel 2009 ha introdotto infatti un marchio di qualità regionale su base volontaria che intende coinvolgere un alto numero di operatori turistici nello sviluppo di un’offerta trasparente e qualitativamente elevata. Il marchio individuato come elemento distintivo e selettivo di qualità dell’offerta dei servizi di ricettività è denominato “Ospitalità Italiana-Regione Marche”, sviluppato dal Sistema camerale italiano attraverso la Società controllata I.S.N.A.R.T. (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche). Questo marchio può aiutare il viaggiatore a conoscere il livello del servizio e del comfort reale dell’albergo.


da Forma srl
info@formasrl.net

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Martedì 4 maggio, 2010 
alle ore 14:51
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