Domenica 2 Maggio la tournée estiva “Duemiladieci Work in progress” di Lucio Dalla e Francesco De Gregori è partita dal Teatro La Fenice di Senigallia, che per questa data zero registrava già da settimane il “tutto esaurito”: un appuntamento imperdibile, che seguiva altre due anteprime assolute come quelle di Samuele Bersani e Noemi.

Ai fortunati spettatori che sono riusciti ad acquistare il biglietto, i due artisti, ancora insieme dopo 31 anni dal tour “Banana Republic”, hanno regalato quasi tre ore di musica, alternando le loro canzoni, accompagnati da bravissimi musicisti.

Lo spettacolo, aperto con “Somewhere Over the Rainbow” strumentale, inizia con la canzone Tutta la Vita, al termine della quale Francesco De Gregori saluta il pubblico dicendo: “stasera vi facciamo sentire sangue, sudore e anche qualche lacrima”.
Dopo un lungo applauso, arrivano le dolci note di Anna e Marco, poi quelle travolgenti di Titanic e della Leva Calcistica della classe ‘68.

Lucio Dalla, introduce così uno dei suoi più famosi brani: “solo un cretino come me poteva scrivere una canzone e chiamarla Canzone!”, successivamente interviene di nuovo per presentare il brano Henna, che considera “il più intenso e il più doloroso” che abbia mai scritto: il testo, prima di essere cantato, viene recitato dal corista Marco Alemanno.
Poi è la volta di Viva l’Italia, “una canzone d’amore per un Paese che tutto il Mondo ama” come De Gregori la definisce sorridendo agli ascoltatori; seguono poi Gran Turismo, Santa Lucia, Nuvolari, I Matti, L’Agnello di Dio e La Valigia dell’attore.

Dopo un brevissimo intervallo, lo show riprende con una poesia recitata da Marco Alemanno per poi continuare con I muscoli del capitano, Milano, Piazza Grande, Come è profondo il mare, L’anno che verrà, Due Zingari e Futura.

La scenografia creata dall’artista Mimmo Paladino, uno dei principali esponenti della Transavanguardia degli anni ’80, è una grande testa che funge da schermo, in cui cambiano continuamente colori e immagini, ed in cui durante l’esecuzione di Rimmel, vi viene proiettato il testo; segue poi una divertente interpretazione di Gigolò, scritta nel lontano 1924 “ovviamente non da noi!” affermano i due cantautori.
Lucio Dalla intona la commovente Caruso, poi Francesco De Gregori l’emozionante Donna Cannone.

Il concerto si conclude con Buonanotte Fiorellino, ma non mancano i “bis”: 4/3/1943, Vai in Africa Celestino, Balla balla ballerino e la nuova Non basta saper cantare.
Senza dubbio, una serata piena di straordinarie emozioni che ha entusiasmato tutto il pubblico composto da persone di tutte le età, tra cui rappresentanti delle istituzioni civili e religiose di Senigallia.
L’organizzazione della data zero di “Duemiladieci Work in progress” è stata frutto della collaborazione tra il Comune di Senigallia, Pikta Studio e ConsAdria.

di Elisabetta Maracchini
Foto di Libero Api tratte da Dentro al Replay