Anche il Lions Club aderisce al Fondo di solidarietà della Caritas
Donati 15mila €. Il Vescovo di Senigallia Orlandoni: "Da soli non si va da nessuna parte"
Si allarga il progetto della Caritas diocesana "fondo di solidarietà" coinvolgendo anche altre associazioni: il Lions Club infatti ha sposato l’iniziativa della Diocesi per far fronte alle sempre più numerose situazioni di crisi con un contributo di 15 mila euro. Soddisfatto il Vescovo di Senigallia, mons. Giuseppe Orlandoni che ha affermato: "Da soli non si va da nessuna parte".
L’annuncio della collaborazione tra il club e la Diocesi è stato dato venerdì 23 aprile durante una conferenza stampa alla quale è intervenuto, oltre al Vescovo, anche il Presidente del club di Senigallia avv. Corrado Canafoglia: "spero solo che si aggiungano altri enti e associazioni a collaborare con noi perchè la crisi non è passata nonostante ci stiano trasmettendo messaggi rassicuranti".
Solo nel mese di dicembre 2009 infatti ammontano a quasi 10 mila € i contributi a persone bisognose: dei 74 mila € totali spesi al 31 dicembre, solo le utenze e il canone per gli affitti hanno fatto registrare il 40% delle voci "in bilancio" segno che sono le famiglie i soggetti più colpiti.
Il fondo di solidarietà, che ha visto il sostegno del Lions Club, ha segnato un cospicuo intervento nella città capofila, Senigallia, con 200 casi sui 276 totali. Se da un lato sono sempre di più le persone che ricorrono a questo tipo di sussistenza, dall’altro crescono anche le famiglie che danno una mano a mantenere alto il livello assistenziale con contributi in denaro: sono infatti aumentate da 305 a 922 i nuclei aderenti a "Social Caritas". Quest’ultima iniziativa dà la possibilità di contribuire al fondo di solidarietà versando 5€/mese. Ma i dati sono rassicuranti anche per i primi due mesi del 2010 che hanno visto passare a 1256 il numero dei soggetti aderenti.
Sul fronte degli inserimenti lavorativi continua l’esperienza de "La bottega del signor N.", una modalità di intervento – spiega Giovanni Bomprezzi, responsabile Caritas – che dà modo non di chiedere l’elemosina ma di lavorare e di rendersi utile per percepire uno stipendio. Il settore è quello dello sgombero di magazzini e garage e poi della riparazione dei mobili che vengono donati alla Caritas.
L’ultimo intevento (in ordine di tempo) messo in campo dalla Diocesi è quello sul fronte abitativo: è stato infatti recentemente acquistato l’ex residence "Stella" per ricavarne degli appartamenti, 10, da usare in caso di emergenza e sfratto. Una soluzione temporanea ovviamente che non va a risolvere il problema abitativo a Senigallia ma che rappresenta comunque un’altra parziale risposta per rendere meno drammatica la situazione attuale.
Per evitare che alcune persone approfittino degli interventi messi in campo da più enti (Comune, Diocesi, associazioni) è stato predisposto un tavolo di concertazione che possa esaminare caso per caso, ed è sulla base di questa analisi che verranno poi eleargiti i contributi. Con la speranza che non ce ne sia più bisogno, ma, vista la stagnazione attuale, anche con la speranza che altre associazioni aderiscano al progetto.
di Carlo Leone
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