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Il fotografo Ernesto Bazan al Musinf di Senigallia

Presentazione il 23 aprile del libro "Cuba": 14 anni di vita dell'artista siciliano nell'isola

Copertina del libro di BazanNell’ambito degli eventi previsti per il corso di fotogiornalismo, venerdì 23 aprile, alle ore 21 si terrà presso il Musinf di Senigallia, un incontro con il grande fotografo Ernesto Bazan, curato da Simona Guerra. Bazan è uno tra i fotografi italiani contemporanei più conosciuti e a Senigallia presenterà il suo nuovo libro dedicato a Cuba.

La pubblicazione sta avendo ulteriori presentazioni in varie città italiane fra cui Bologna, Milano e Roma e Senigallia rappresenta l’unica tappa marchigiana per il fotografo. Ci sono voluti "solamente" 14 anni di vita e fotografia a Cuba, e poi due intensi anni di editing, messa in pagina e finalmente tutte le fasi di stampa per dare alla luce il nuovo libro di Ernesto Bazan intitolato semplicemente Cuba.

Approdato sull’isola per la prima volta, quasi per caso, nell’autunno del 1992, Bazan ha intrapreso una love story durata quattordici anni. Per le strade dell’Avana ha ritrovato la sua infanzia siciliana perduta e inconsciamente cercata invano durante molti viaggi in giro per il mondo. “Per tanti anni Cuba l’avevo fortemente desiderata come si desidera una donna che incontri e non riesci più a togliertela dalla testa. Sono quasi certo d’esserci vissuto in un’altra vita” ha scritto nelle pagine del suo diario. E lì ha trovato la sua compagna di vita Sissy e da questa unione sono nati i loro gemelli Pietro e Stefano.

Grazie alle foto scattate nel suo incessante deambulare per l’isola, Bazan ha avuto anche il privilegio di vincere alcuni dei più importanti premi internazionali fra cui vale la pena menzionare: il W. Eugene Smith Fund considerato l’Oscar della fotografia documentaristica mondiale, il primo premio nella categoria di vita quotidiana al World Press Photo, e una borsa di studio dalla prestigiosa Fondazione Guggenheim.

Il libro contiene stralci del suo diario, provini, riflessioni e citazioni di vari autori che riassumono la filosofia di vita e di lavoro del fotografo. Uno degli aspetti più straordinari di questo libro, stampato su una bellissima carta opaca utilizzando degli inchiostri appositamente creati per la stampa, è stata la partecipazione corale di oltre 40 dei suoi studenti (Bazan da oltre otto anni si dedica esclusivamente ad impartire i suoi workshop in America Latina, a New York e nella sua Sicilia natale) nella cernita delle fotografie, la sequenza e il lay-out del libro.

L’essere riuscito a mantenere il totale controllo di ogni singola fase della produzione ha permesso al fotografo di raccontare la sua storia in maniera personale e intima, mantenendo la piena sovranità e indipendenza di tutti i contenuti. Il libro coniuga magistralmente un approccio reportagistico in cui Bazan cerca di cogliere la quintessenza del vivere quotidiano fotografando gente sconosciuta, incontrata per qualche secondo per le strade dell’isola assieme ad un approccio più intimo e personale nelle foto che ritraggono vari momenti nella vita della sua famiglia e dei suoi cari amici contadini con cui ha condiviso lunghi periodi di tempo nelle indimenticabili campagne cubane reminiscenti della terra natia.

Fotografia nel libro di BazanCome ha rilevato la grande scrittrice americana Vicki Goldberg nel suo epilogo: "Ernesto sembra d’essere nato cubano per il suo temperamento e d’esserlo diventato ancora di più con la famiglia e i tanti anni di permanenza sull’isola. Il suo racconto, presentato con un linguaggio inconsueto, quasi labirintico, non è quello di un osservatore bensì quello di un insider".

Bazan ben lungi dall’essere uno spettatore esterno paracadutato sull’isola per un tempo limitato, ha scelto di vivere dal di dentro questa esperienza di vita irripetibile, mescolandosi con i cubani, diventando uno di loro, condividendo le loro gioie e i loro dolori. Parlando del suo lavoro cubano a Bazan piace citare sempre Rilke uno dei suoi mentori: ”Il tempo non si misura, un anno non importa, e dieci anni non sono niente. Essere un artista significa non enumerare e contare, ma maturare come l’albero che non forza la sua linfa, e si erge sereno durante gli acquazzoni primaverili, senza preoccuparsi che poi l’estate non verrà. Viene. Ma viene solo per coloro che sono pazienti, che stanno lì come se l’eternità giacesse davanti a loro, così incurantemente silenziosa e vasta. L’apprendo ogni giorno della mia vita, l’apprendo con dolore. Ne sono grato: la pazienza è tutto”.

La sua profonda e personale partecipazione alla vita del paese durante uno dei momenti storici più difficili vissuti della storia cubana, che Fidel Castro aveva eufemisticamente chiamato El Periodo Especial, rende ogni foto pulsante e sorprendente. Le immagini sono contagiose e toccano le corde più profonde dell’animo umano. Il volume è composto da 280 pagine e contiene 118 fotografie.

Quando: venerdì 23 aprile, alle ore 21,00
Dove: Musinf – Museo della fotografia, Senigallia
Altre info su Bazan: www.bazancuba.com

MUSINF
Pubblicato Lunedì 19 aprile, 2010 
alle ore 9:32
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