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Pasqua, gli auguri del Vescovo di Senigallia Giuseppe Orlandoni

"Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte, passare ad una vita di solidarietà"

Pasqua, la resurrezione di CristoIn quella mattina di Pasqua, a Gerusalemme, si è verificato l’evento più sorprendente e “rivoluzionario” di tutti i tempi: Gesù di Nazaret è risorto. Non si tratta di un sogno né di un mito, non è una favola, ma un evento unico e straordinario. Pietro e Giovanni hanno trovato la tomba vuota, Maria di Magdala e le altre donne lo hanno incontrato, i due discepoli di Emmaus lo hanno riconosciuto nello spezzare il pane, agli apostoli è apparso più volte.

La Pasqua è l’evento che riguarda anzitutto Gesù: è lui che ha vinto la morte, il peggiore nemico dell’uomo. La sua risurrezione è stata l’esplosione di un amore incontenibile: è morto e risorto per amore. L’amore in effetti può vincere ogni ostacolo, è più forte della morte.

Ma la risurrezione di Cristo riguarda anche noi. Ci dice che la nostra vita non finirà nel nulla. La morte non ha più l’ultima parola. Anche noi risorgeremo. Il male è stato estirpato nella sua radice, anche se tuttora rimangono i segni del suo vecchio dominio.

Il male infatti è ancora presente nel nostro mondo e si manifesta nelle sue più diverse e raccapriccianti figure. Non possiamo non pensare alle povertà antiche e nuove, presenti in mezzo a noi: ai malati, alle persone disoccupate, ai senza tetto, agli immigrati, alle famiglie disgregate, alle ingiustizie sociali… fino alla vita stessa che viene violentata, abusata, ed anche soppressa.

In seguito alla Pasqua di Cristo siamo certi che alla fine la vita trionferà sulla morte, il bene trionferà sul male. Tuttavia, per portare a compimento questa vittoria anche noi siamo chiamati a fare la nostra parte. Il Risorto ci chiama a risorgere sin da ora. E risorgere significa passare da una vita ripiegata e sbiadita ad una vita sensata e illuminata dall’amore, da una vita triste e disperata ad una vita serena e piena di speranza, da una vita sterile ad una vita feconda di gesti di amore, di solidarietà, di giustizia.

Già ora è possibile vivere una vita diversa. La risurrezione di Gesù non ci salva dalla prova e dalla sofferenza, ma ci dona la speranza, il coraggio di affrontare le difficoltà della vita, la forza per combattere il male e costruire la civiltà dell’amore.

Ai figli e fratelli della Chiesa di Senigallia, che in questo periodo vivono l’esperienza del Sinodo Diocesano, auguro che in questo “cammino fatto insieme” siano appassionati e convinti testimoni di speranza, dono del Risorto. Anche a tutte le persone di buona volontà presenti nel territorio auguro parimenti una Pasqua di speranza nella costante ricerca del bene, del vero, del bello.

Buona Pasqua!

Giuseppe Orlandoni
Vescovo

Diocesi di Senigallia
Pubblicato Venerdì 2 aprile, 2010 
alle ore 15:55
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