Lo spettro della chiusura dell’ospedale di Senigallia è il punto più importante al centro dell’inchiesta sulla sanità che ha portato avanti il centro destra cittadino. Chiusura, disservizi, criticità e malasanità il contorno dei tanti apsetti che rendono secondo quanto affermano Roberto Paradisi e Fabrizio Marcantoni Senigallia una "pedina sacrificabile nello scacchiere politico".

Senigallia al pari delle piccole comunità: servizi a stento, liste d’attese lunghissime, strutture carenti, macchinari obsoleti e, ciliegina sulla torta, gli errori progettuali che caratterizzano il nuovo monoblocco recentemente inaugurato. Questi i temi dell’inchiesta che sarà pubblicata sul prossimo numero di Logos, il periodico diretto da Roberto Paradisi e Marco Benarrivo.

MONOBLOCCO
A parte il fatto che è stato inaugurato quando ancora non era pronto, il monoblocco dell’ospedale di Senigallia è un insieme di criticità secondo il Coordinamento Civico. "Ancora, racconta l’avvocato senigalliese, ci sono solo il reparto di Dialisi e Radiologia. E sapete perchè Cardiologia non è stata ancora trasferita? Perchè i medici e gli infermieri, con cui abbiamo parlato, non ci vogliono andare nel nuovo edificio per via di alcuni problemi che metterebbero a repentaglio la vita dei pazienti, come le bocchette per l’ossigeno, una sola per ogni camera con due letti. Il che significa che solo un paziente su due avrà ossigeno". Ma non finisce qui: secondo quanto riferiscono Marcantoni e Paradisi, gli stessi bagni all’interno delle camere sarebbero privi di docce e le porte degli ascensori non sarebbero abbastanza larghe per farci entrare i letti. Cioè, in poche parole, i pazienti andrebbero prima sistemati sulle barelle e poi risistemati su un letto una volta passati al piano desiderato, con conseguenti disagi, anche pericolosi, per chi magari è stato operato.

ORGANICO e PERSONALE
Un altro punto critico secondo l’opposizione è il fatto che la struttura sia carente di personale: mancano i primari di medicina interna, otorinolaringoiatria, radiologia, psichiatria e pronto soccorso. Tutte nomine che dovrebbero arrivare dopo le elezioni regionali.
Ma anche dal punto di vista dei medici il conteggio è negativo: non ci sono abbastanza dottori per completare i turni perciò di notte si è costretti a ricorrere al sistema della reperibilità.
Addirittura per quanto riguarda l’assunzione di disabili e invalidi civili, la stessa azienda sanitaria sarebbe in deficit, "una delle più inadempienti" secondo quanto afferma il candidato a Sindaco Marcantoni.

MACCHINARI e STRUMENTAZIONI
Altro problema rilevante riguarda le attrezzature, obsolete e fuori produzione alcune di esse. "Caso più eclatante – racconta ancora Paradisi – gli ecocardiografi, vecchi di almeno 7-8 anni quando potrebbero essere usati solo per 5". Non solo la diagnostica ma anche il monitoraggio sarebbe a rischio visto che anche per quanto riguarda la risonanza magnetica ci sarebbero lacune: se il macchinario presente a Senigallia, quello "aperto", è adatto per le articolazioni, le risonanze all’addome vengono deviate sul polo fabrianese.

"I nostri obiettivi – conclude Marcantoni – sono diminuire le liste di attesa e migliorare l’efficacia dei servizi forniti dalla struttura ospedaliera, sempre sotto il ricatto della chiusura perchè vittima di un gioco politico, volontà di questa sinistra che si spartisce le poltrone. Noi spezzeremo questo gioco".

di Carlo Leone