Caso Ponterosso, Gazzetti ironizza: "Speriamo sia solo un caso"
L'accusa che il nuovo bando di gara per l'impianto sportivo sia "tarato" sulle caratteristiche della Uisp
Siamo intervenuti sulla situazione del centro tennis del ponte rosso ponendo l’esigenza di un suo rilancio in chiave turistica e per restituire agli appassionati di tennis un pezzo della storia sportiva e della memoria collettiva della nostra città. Abbiamo detto che su questo progetto si poteva trovare una unità di intenti che potesse andare oltre gli schieramenti e per questo abbiamo offerto la nostra collaborazione in previsione della nuova amministrazione.
Abbiamo chiesto una sola cosa, che se in prossimità della scadenza elettorale la convenzione in essere tra Comune e UISP fosse venuta a scadenza, si sarebbe dovuto attendere, appunto, la nuova Amministrazione per ogni ulteriore decisione.
E’ passato del tempo, non è venuta alcuna risposta dalla Amministrazione uscente, abbiamo ritenuto, apprezzandolo, che il nostro suggerimento fosse stato accolto.
Purtroppo non è stato così, hanno sì taciuto, non reagendo ad alcuno stimolo come il vecchio muro di gomma insegna, ma hanno agito e, con l’arroganza del potere che li contraddistingue, a dieci giorni dalle elezioni hanno proceduto a mettere in atto una procedura ad evidenza pubblica per l’attribuzione della gestione del centro ad un soggetto privato.
Alcuni dati e considerazioni in proposito, le conclusioni le lasciamo ai lettori:
Con delib. n. 28 del 29 gennaio 2004 la Giunta Municipale ha concesso l’impianto alla U.I.S.P. di Senigallia per 6 anni (dal 29/04/2004 al 28/04/2010) con annesso bar (solo) al canone annuo di € 6.000 (pensate solo 500 euro al mese per una struttura del genere)
Nel corso della gestione 2004-2010 il bar è stato trasformato in ristorante e bar con le presumibili autorizzazioni amministrative (art. 6 della convenzione)
NON SAREBBE STATO IL CASO DI ADEGUARE IL CANONE ANNUO ALLA NUOVA ATTIVITA’?
Con delib. N.19 del 26 gennaio 2010 la Giunta Municipale ha approvato il bando di gara per l’impianto in oggetto.
Nel merito si rileva:
la concessione non è più per 6 anni ma per 2 , salvo rinnovo per altri 2 anni, con il consenso della parti
E’ evidente al riguardo che qualunque associazione o privato interessato alla gestione subisca un trattamento fortemente penalizzante rispetto all’attuale gestore.
Infatti l’attuale gestore ha goduto di un canone annuo di € 6.000 per 6 anni (a proposito chi ha posto il parere di congruità su tale cifra?) e quindi è stato posto nelle condizioni di effettuare i necessari investimenti.
L’eventuale futuro gestore, oltre a dover pagare un canone annuo di € 14.300, questo sì molto più congruo rispetto al precedente, non avrebbe alcuna possibilità di realizzare gli opportuni investimenti a causa della durata troppo breve della concessione ed avendo una possibilità di prolungamento del contratto molto aleatoria.
L’elevata appetibilità dell’area viene cosi fortemente ridimensionata poiché nessuno, imprenditore o associazione, potrebbe ragionevolmente programmare i necessari investimenti ammortizzabili in un congruo numero di anni ( almeno lo stesso periodo riservato all’attuale gestore).
FORSE L’UNICO CHE CI RIUSCIREBBE E’ L’ATTUALE GESTORE CHE POTREBBE FAR VALERE GLI INVESTIMENTI FATTI FIN’ORA AVENDO GODUTO DEL PAGAMENTO DI UN CANONE ANNUO MOLTO BASSO RISPETTO A QUELLO POSTO A BASE DELL’ATTUALE GARA.
Va rilevato inoltre che i criteri di aggiudicazione prevedono tra gli altri: esperienze di gestione di impianti sportivi analoghi a quello posto in gara 2 punti/anno max punti 12 (si noti che questo è il totale massimo cui solo l’attuale gestore può aspirare in quanto è esattamente pari al numero di anni per cui ha gestito l’impianto).
SPERIAMO SIA SOLO UN CASO.
da Primo Gazzetti
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