Basket, 60019.it intervista Paolo Regini, coach della Goldengas Senigallia
Il coach biancorosso risponde sull'andamento della stagione e sul match di domenica 21 contro Chieti
A due giornate dal termine del girone di ritorno, cui seguiranno poi altre quattro giornate della fase “a orologio”, la Goldengas Senigallia è seconda in classifica, appaiata a 32 punti con Chieti. Domenica 21 marzo, i biancorossi saranno impegnati proprio sul parquet abruzzese della Bls. In vista della delicata trasferta 60019.it ha posto alcune domande all’allenatore Paolo Regini, occasione per fare il punto della situazione sulla stagione, rivelando gli “ingredienti” che hanno reso “super” la franchigia senigalliese.
Mancano solo due partite al termine della regular season e la Goldengas è seconda. A inizio stagione in pochi avrebbero scommesso su un tale risultato. Lei come commenta l’eccellente rendimento dei suoi ragazzi?
“Hai detto bene, non so in quanti avrebbero scommesso su di noi ad inizio stagione. Ora come ora sono molto soddisfatto e analizzando le cose sotto l’aspetto del gioco, direi che stiamo raccogliendo i frutti di quanto seminato sin dall’estate scorsa. I miei giocatori sono ottimi professionisti e lavorare con loro è un piacere. Insieme formiamo un gruppo molto coeso, che giorno dopo giorno ha cominciato a credere davvero su quanto si stava facendo. Ricordiamo che la squadra è nata dalla rosa dello scorso anno e quindi, ai grandi “vecchi” Esposito e Filippetti, si sono aggiunti giovani di grande qualità come Amici e Penserini. È anche per questo che la squadra si è rafforzata: il poter disporre di esperienza da un lato, di freschezza e forza atletica dall’altro. In definitiva, credo che il nostro successo sia da ricercare nel costante e ottimo lavoro svolto fin dall’inizio”.
A questo punto, ci dica tre sostantivi che, secondo lei, rappresentano al meglio questo gruppo.
“Guarda… sinceramente non saprei, preferirei analizzare la cosa da un punto di vista più generale. Sicuramente, la squadra ha tanto, tanto coraggio. In più, quest’anno abbiamo notevolmente alzato i nostri ritmi, puntando molto sulla velocità e l’intensità. Ciò ha messo in seria difficoltà molti avversari. Tornando a quanto detto poco fa, tutti questi fattori uniti al costante e duro lavoro stanno rendendo “grande” la Goldengas, anche se questi discorsi preferirei farli a fine stagione (sorride)”.
In vista della delicatissima trasferta di Chieti, volevamo innanzitutto sapere se Gnaccarini potrà ritornare a giocare dopo l’infortunio alla caviglia di domenica 14 nel finale del match contro Civitanova.
“Gnaccarini si è allenato regolarmente per tutta la settimana. Sta bene e farà parte della gara. Ci ha solo dato un brutto spavento!”
Questa notizia tranquillizzerà il popolo biancorosso. Per quanto riguarda la partita, come state preparando la gara? Sia dal punto di vista dell’approccio psicologico che da quello tattico.
“Vedi, quella contro Chieti è una sfida “double face”. Ragioniamo da un punto di vista di classifica: levando la partita contro gli abruzzesi rimane poi una sola giornata nella quale loro andranno a Faenza e noi ospiteremo Bassano del Grappa. Sia la Goldengas che Chieti saranno dunque impegnate in due scontri davvero impegnativi. Ma noi partiamo avvantaggiati. All’andata (contro Chieti, Ndr) abbiamo vinto di 20 e, forti di ciò, se domenica dovessimo perdere con uno scarto minimo, avremmo, in caso di parità punti a fine girone, la miglior differenza canestri.
È ovvio come tutti questi discorsi lasciano poi il tempo che trovano. A me interessa andare a Chieti e sperare di vincere facendo un’ottima partita. Stiamo infatti preparando la gara con grande concentrazione.
Sappiamo bene come la Bls sia una squadra ostica, soprattutto davanti al proprio pubblico, sempre molto numeroso e rumoroso. E’ infatti tra le mura amiche che riescono a fare le migliori prestazioni, facendo spesso prevalere la loro forza fisica.
Noi dovremo stare attenti a far si che non sia Chieti a imporre il proprio gioco, in quanto abbiamo sempre sofferto quando sono gli avversari a gestire il ritmo di gara. È dunque fondamentale che sia la Goldengas a fare la partita.
Da un punto di vista tattico, credo sarà questa la chiave del match”.
A inizio intervista ha fatto il nome di Amici, descrivendolo come un’importante e piacevolissima sorpresa. Effettivamente il ragazzo sta facendo vedere grandi cose, considerando, inoltre, che ha soli 19 anni. Due parole su di lui.
“Il talento di Amici non lo scopro certamente io. Il ragazzo ha grandi qualità, sia fisiche che tecniche. In più è un grande lavoratore, si impegna molto e questa, soprattutto per uno della sua età, è una grande dote. Non tutti sanno poi che Amici si divide tra noi e la Scavolini.
Con la Goldengas sta appunto affrontando il campionato di “serie B dilettanti”, mentre con i pesaresi è impegnato con gli “juniores nazionali under 19”, il torneo più “alto” a livello giovanile.
Credo che questa doppia esperienza stia servendo molto al giocatore. Sebbene la pallacanestro parli un linguaggio universale, è chiaro che con noi vive un’esperienza di prima squadra che è differente da quella di un team giovanile. Negli juniores si gioca un basket ad altri ritmi, più intenso fisicamente, ma forse meno tattico. Con noi ci sono altri fattori a primeggiare: quali la costante concentrazione e il dover vedersela con giocatori e squadre esperte.
Tutto ciò sta giovando al ragazzo che, come tu hai ben sottolineato, in questo girone di ritorno è emerso alla grande, tanto che il suo nome gira ormai da un po’ anche a livello nazionale. Amici è infatti chiamato dalle diverse rappresentative nazionali.
Una cosa su cui deve lavorare è il carattere. Alessandro è molto istintivo e ciò, a volte, può essere un danno verso se stesso come per la squadra. Deve dunque lavorare sulla concentrazione, ma il ragazzo è intelligente e crescerà anche da questo punto di vista”.
di Andrea Marcellini
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