Agricoltura: alcune semplici idee per Senigallia dalla Lista Mancini
Stop al consumo del territorio, rapporti con le imprese, filiera corta, prodotti bio e sportelli informativi
Parlare di Agricoltura durante una campagna elettorale per l’elezione di un Sindaco e del Consiglio Comunale può apparire inusuale, ma noi siamo convinti che attraverso la giusta attenzione a questo importante settore produttivo si ottengano molti benefici trasversali in molti altri settori. La Lista Mancini desidera invitare ad una forte attenzione ai temi che legano il territorio alla qualità della vita, all’agricoltura, all’alimentazione, ed infine alla salvaguardia delle risorse ambientali.
Come è noto il livello di governo comunale non prevede una autonomia di programmazione per quanto riguarda le misure da attuare nel settore agricolo ma in seno alle Amministrazioni Comunali cade:
* tutta la competenza per la pianificazione del territorio con la redazione degli strumenti urbanistici e con grande autonomia di scelta;
* la competenza legata alle scuole di I° e II° grado, alle materne ed ai nidi e quindi la competenza sui programmi educativi e sul tipo di alimentazione che si fa nelle scuole;
* la competenza nei mercati locali;
* ogni iniziativa di assistenza ai cittadini/consumatori,
solo per citarne alcune.
A Senigallia per una serie di circostanze legate alla storia ed all’alta qualità delle risorse umane presenti sul territorio, si sono verificati eventi che hanno segnato il successivo cammino dell’agricoltura biologica sia in Regione che in Italia.
A Senigallia si è tenuta la prima Fiera dell’agricoltura Biologica; a Senigallia si è concretizzata una delle prime forme di sostegno al reddito degli agricoltori biologici; a Senigallia hanno sede una delle più importanti associazioni italiane del settore (AMAB) ed uno dei più importanti organismi di certificazione (IMC).
Naturalmente al pari di queste istituzioni ci sono realtà imprenditoriali importanti, singole ed associate.
Finora l’AC non ha mai pienamente capito il valore culturale ed economico di tali risorse ed anche la scelta di inserire prodotti biologici nei pasti delle mense scolastiche, scelta comunque non facilissima, ha avuto dei momenti di crisi: i bambini non mangiano pasta bio, non ci sono mercatini dedicati.
Cosa si può fare?
L’AC può, da subito e senza costi aggiuntivi, in forma autonoma o in sinergia con i comuni confinanti, realizzare programmi di pianificazione territoriale pensati in modo che le risorse ambientali (acqua prima di tutto, poi suolo, aria, biodiversità) siano pensate per essere mantenute ed incrementate con impegni chiari e qualitativamente facilmente identificabili.
Alcuni esempi:
1. blocco del consumo di nuovo suolo e concentrazione di qualsiasi attività di incremento edilizio sulle aree già impegnate;
2. qualificazione di tutte le fonti d’acqua del territorio e loro messa in sicurezza: pozzi, fiumi, fossi, scoline, ecc.. per un progetto coraggioso di ampio respiro di messa in sicurezza del territorio da frane e smottamenti, dall’erosione del suolo fertile, per la salvaguardia della qualità delle acque;
3. verifica delle fonti di inquinamento: emissioni in atmosfera da aree produttive o riscaldamenti privati, emissioni nel suolo, ecc… per pensare a come ridurle o eliminarle con il buon senso – che a volte è sufficiente – con interventi per i quali ci sono soldi o con le multe nel caso dei furbi;
4. censire le fonti energetiche alternative e valutare la possibilità di aumentarle specialmente con sistemi agroenergetici ed aprire uno SPORTELLO PER L’ENERGIA;
5. avviamento di un rapporto continuo con le imprese agricole – ove già non sia presente – affinché queste divengano dei veri guardiani del territorio per tutta la comunità di cui fanno parte dando loro un ruolo effettivo di controparte capace di produrre un ambiente sano oltre al cibo;
6. promuovere consumi sostenibili ad iniziare dalle strutture pubbliche: mense scolastiche, uffici pubblici;
7. attivare iniziative di mercato locale dei prodotti agricoli o di filiera corta per promuovere il consumo dei prodotti locali ed avviare una produzione locale di qualità;
8. aprire uno SPORTELLO DEI CONSUMATORI in collaborazione con le Associazioni Consumatori già presenti nel territorio regionale, per dare informazioni e risposte a chiunque le chieda sull’alimentazione, sul consumo, sulla filiera corta, ecc.. e promuovere il consumo dei prodotti del territorio comunale e vallivo.
In questo modo si potenzia la dimensione multifunzionale dell’impresa agricola nei suoi filoni tradizionali (agriturismo, manutenzione del territorio, piccole attività artigianali) facendo si che i cittadini della città si sentano fortemente legati ai cittadini delle campagne, reciprocamente interdipendenti per un progetto comune di sviluppo di qualità senza consumo di risorse.
dal Comitato Mancini Sindaco
www.mancinisindaco.it
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