Le risposte di Gazzetti alle domande del GSA Senigallia
Sette i quesiti del Gruppo Società e Ambiente rivolti ai candidati a Sindaco
Sono state poste all’attenzione dei candidati alla carica di Sindaco alle prossime elezioni comunali alcune domande su temi specifici che l’Associazione senigalliese ha ritenuto prioritari essendo stati oggetto dell’impegno e delle battaglie del Gruppo Società e Ambiente. Questioni di valore generale, cui Primo Gazzetti ha inteso rispondere così.
Impegno per mantenere l’acqua pubblica.
Nella legislatura appena conclusa l’iter amministrativo per giungere ad una modifica dello Statuto comunale che dichiarasse l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico, si è fermato ad un passo dalle sua conclusione.
Si impegnano i candidati a portare a termine questo percorso, come stanno già facendo tante altre città piccole e grandi, sovente con votazioni che vanno oltre le divisioni politiche ed ideologiche?
RISPOSTA
Se la volontà del Consiglio Comunale verrà riconfermata, ci inchineremo ad essa, ma, in generale, il diritto all’accesso all’acqua va affermato senza pregiudizi ideologici, e se nella nostra realtà la società Multiservizi ha operato validamente, non ci sono ragioni valide per vederci imposta una cessione di quote azionarie a soggetti privati.
Il problema della gestione del ciclo delle acque è complesso e va analizzato anche nelle problematiche concernenti l’aumento delle bollette che è derivato dall’allungamento della filiera degli enti preposti (Regione, Provincia, AATO, Comune, spa pubblica).
Altro problema è quello del lievitare dei costi dell’acqua dovuto alla frammentazione organizzativa degli uffici, all’eccesso degli incarichi dirigenziali e delle consulenze.
Ultimo ma non in ordine di importanza il problema delle perdite degli acquedotti, che a Senigallia non è grave, ma che, a livello Paese esiste ed è drammatico. Infine il potenziamento della rete, con sostituzione delle tubazioni in cui ancora è presente l’amianto, e con la formazione di una rete destinata al consumo non alimentare e industriale.
Per quanto riguarda la nostra realtà sono tutte questioni presenti e da risolvere, ma riteniamo che le risorse necessarie per i relativi investimenti possano essere reperite nel sistema finanziario a parità di assetto proprietario. Non così potrebbe essere a livello nazionale, a causa delle situazioni disastrose che si riscontrano soprattutto nelle regioni del sud, dove senza l’investimento privato difficilmente potrebbero essere sanate.
PM 10 –Inquinamento da polveri sottili.
Senigallia si contende nelle Marche questo triste primato con pochi altri centri; già nei giorni scorsi sono stati registrati 35 sforamenti, pari a quelli ammessi dalle normative CEE per l’intero anno. L’inquinamento da polveri sottili causa gravi danni alla salute e migliaia di decessi nel nostro Paese (oramai è provato e generalmente riconosciuto), in particolare ai bambini.
Quali sono le azioni concrete che i candidati si impegnano ad intraprendere una volta eletti, anche al fine di evitare le pesanti sanzioni previste dalla CEE dal prossimo anno?
RISPOSTA
Nel nostro programma è presente la realizzazione graduale del progetto Senigallia città elettrica. E’ un progetto attuabile, e prevede un maggiore uso delle auto elettriche. Le auto a metano e gpl andrebbero incentivate anche sul piano della tariffa prevista per i parcheggi. I parcheggi a servizio del centro storico andranno commisurati, nelle loro dimensioni, in modo da favorire l’ingresso nel centro delle city car che sono più corte e piccole. Il trasporto pubblico locale su gomma va razionalizzato, perchè siano maggiormente accolte le richieste dei cittadini. Passando davanti alle scuole di Senigallia al mattino o davanti alle chiese la domenica si vedono moltissime auto e tutte in spazi ristrettissimi. Sono problemi che andranno affrontati con il concorso di genitori e parroci in modo da trovare comportamenti e soluzioni alternative che garantiscano comunque i servizi ma tengano conto della esigenza di salvaguardare il bene comune della salubrità dell’ambiente. Infine, in qualche giornata si potrebbe promuovere l’uso della bicicletta e la chiusura delle aree più in quinate.
Oasi di S. Gaudenzio.
Conoscono i candidati il valore scientifico e naturalistico, quello sociale e storico culturale, dell’area della vecchia miniera di S. Gaudenzio. Un polmone verde dalle grandi potenzialità proprio alle porte della città?
In caso affermativo, come intendono muoversi al fine di tutelarlo e renderlo fruibile alla cittadinanza, evitando un processo di trasformazione che ne stravolga per sempre caratteristiche e peculiarità?
RISPOSTA
Il coinvolgimento del Comune, delle altre Amministrazioni pubbliche interessate e dei soggetti privati coinvolti è fondamentale a garanzia della corretta realizzazione delle previsioni del piano e, a pari merito, della sua concreta fattibilità, a proposito delle vecchie cave di S. Gaudenzio. In questo caso l’unica garanzia da porre, nel caso fosse poco chiara, è quella di impedire che a distanza di qualche tempo cominciasse la trasformazione delle volumetrie concesse, per altri scopi, in edilizia abitativa.
Giardini Catalani e viali con alberature storiche.
Il Piano Strutturale del Verde, di recente approvato, da il via libera ad alcuni progetti che non esitiamo a definire allarmanti. In particolare uno prevede il quasi totale abbattimento dei pini dei Giardini Catalani, per sostituirli con un prato ed altri ornamenti, con il pretesto di valorizzare le mura storiche. Pericolo analogo corrono anche molte delle più vecchie ed imponenti alberate che ornano i viali prossimi al centro storico.
Ritengono, i candidati, che sia questa la strada giusta per rendere più vivibile ed attraente una città turistica come Senigallia?
RISPOSTA
No, le piante secolari vanno maggiormente rispettate, e l’amministrazione uscente sembra aver dimenticato (vedi caso complanare) la loro importanza, anche ai fini della produzione di ossigeno. Il Piano del verde vede la realtà in prospettiva, ma non calcola il deficit dovuto al fatto che le piantumazioni producono effetti significativi solo dopo molti anni. Sarei d’accordo invece nella sostituzione dei vecchi pioppi lungo il viale A. Garibaldi e ovunque essi dovessero trovarsi.
Strade rurali e percorsi pedonali in campagna.
Senigallia sta progressivamente perdendo un patrimonio, quello delle strade rurali comunali e vicinali, nell’indifferenza e, a volte, con la complicità degli apparati amministrativi; sempre sacrificate in nome dell’efficienza e del risparmio. Un esempio per tutti le strade della Valle del Trocco.
Cosa intendono fare i futuri sindaci per tutelare e recuperare questo patrimonio che non è solo storico culturale, ma anche ricreativo e turistico?
RISPOSTA
Un progetto di manutenzione e di valorizzazione che sia la seconda parte del progetto "per le antiche strade" a suo tempo curato con la collaborazione del GSA. Occorre rivedere la cartellonistica e sistemare alcune zone, per dar modo ai turisti e ai cittadini di fare passeggiate conservando la memoria del passato dei nostri luoghi. Per il censimento e la gestione della piccola manutenzione delle strade vicinali di campagna si possono promuovere convenzioni con i consorzi dei frontisti, ponendo però delle condizioni precise sulla divisione delle spese, sul rispetto del regolamento che definisce termini e dimensioni della cosiddetta “capezzagna” a tutela del corretto sversamento delle acque reflue dai campi alle strade, sui volumi e qualità di traffico che dovrebbero percorrerle ecc.
Progetto Portoghesi per l’area ex Sacelit – Italcementi.
Molti cittadini, categorie ed associazioni hanno espresso fondati dubbi sul valore estetico – architettonico e sulla funzionalità del progetto. Ci sono state petizioni, osservazioni, prese di posizione diverse.
Quale risposta intende dare la futura amministrazione a tutti questi dubbi e perplessità?
RISPOSTA
Sulla Sacelit-Italcementi non possiamo non riconoscere che dopo venti anni che se ne è parlato era giunta l’ora di decidere.
Tralasciando tutta la “querelle” sulle scelte progettuali, a nostro parere sempre perfettibili, e sull’equilibrio da raggiungere, in un sistema capitalistico come il nostro, tra entità dello sfruttamento privato di un’area e quantità di risorse da versare al pubblico in contropartita, tre scelte non ci convincono, e a ben guardare sono quelle su cui si è levato il vento di una certa contestazione cittadina.
La prima è quella dell’albergo a cinque stelle.
A nostro modesto parere e a quello di persone aperte a capire certi scenari, appare essere il classico “specchietto per le allodole”, dove le allodole finiscono per essere tutti coloro che, in buona fede, credono, a prescindere da tutto, negli investimenti per il settore turistico.
La seconda è la scelta sul sistema di mobilità da e per il porto.
Abbiamo sentito molte critiche, non capiamo perché l’Amministrazione non abbia voluto un confronto vero con tutti quelli, anche tecnici, che proponevano delle alternative che apparivano credibili.
La terza, infine, è quella della salvaguardia della ciminiera con costi di restauro altissimi.
Ancora una volta l’Amministrazione ha perduto l’occasione di andare incontro ai cittadini, al di là dei riti ufficiali sulla partecipazione, e cercare di dimostrare loro che le scelte compiute erano le più giuste perché magari le uniche possibili.
Ci impegniamo a che la nuova Amministrazione riveda questi tre punti cruciali del progetto e chiediamo che quella attuale soprassieda alla firma della convenzione con i lottizzanti, se non l’ha già fatto, per lasciare alla prossima l’onere di portarla a termine.
da Primo Gazzetti
www.gazzettisindaco.it
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