Esalazioni di gas: perde i sensi poi rinviene e chiama i soccorsi
Michele De Vita, 56 anni, di Senigallia era sceso nel seminterrato per controllare del fumo dalla caldaia
Rischia la vita per via delle esalazioni di gas della caldaia, ma riesce a chiamare il 118 e si salva. Succede a Senigallia in via Podesti, dove Michele De Vita, segretario della Camera di Commercio di Ancona, ha rischiato davvero grosso perdendo i sensi per via delle esalazioni di gas provenienti dai locali della caldaia. La fortuna ha voluto che si rianimasse in tempo per chiamare i soccorsi. Ora è fuori pericolo.
I Vigili del Fuoco di Senigallia e insieme agli operatori sanitari del 118 sono intervenuti nella mattinata di giovedì 11 marzo nell’abitazione di via Podesti da cui De Vita aveva chiamato i soccorsi: si era sentito male dopo essere sceso nei locali della caldaia, aveva perso i sensi per qualche momento.
Era sceso nel seminterrato per verificare che fosse tutto a posto dopo aver notato del fumo che saliva nei piani da giorno della sua abitazione. Dopo aver avvertito un malessere diffuso è svenuto. Fortuna che si è ripreso subito ed è riuscito poi a chiamare i soccorsi, in primis il suo medico personale che ha infine diramato l’allarme.
Ora il 56enne segretario della Camera di Commercio di Ancona è fuori pericolo, dopo aver passato la giornata nell’ospedale di Ravenna dotato di camera iperbarica. Sotto controllo anche la moglie S.D. la quale aveva in mattinata avvertito dei dolori alle caviglie e ai polsi e pesantezza ma senza darvi troppa attenzione. Senza problemi i figli della coppia, due giovani studenti di scuola media uno e liceo l’altro.
Dall’ispezione che i Vigili del Fuoco hanno effettuato nell’abitazione di De Vita con un rilevatore di gas si è scoperto che nel locale caldaia non c’erano valori alti tali da preoccupare per la salute dell’uomo, anzi: i valori di CO2 registrati rientravano nella media. Tracce sostanziose, ma ancora non allarmanti per quanto riguarda le emissioni di gas inodore, sono state rinveute invece nelle tubature di plastica che ospitano i fili della corrente elettrica.
Grazie al monitoraggio degli uomini della squadra del turno C, guidati dal caposquadra Sauro Letizi, si è riusciti ad individuare un malfunzionamento della canna fumaria nonostante pochi giorni prima era avvenuto il controllo sulla caldaia con tanto di emissione del bollino verde. "Spesso i controlli non riescono a monitorare l’intera situazione – spiega il responsabile Lodovico Camilletti – perchè, oltre al fatto che ancora molti impianti non sono a norma, bisognerebbe costantemente far controllare la propria caldaia e soprattutto eseguire interventi di manutenzione anche sulle canne fumarie e sulle tubature", spesso ostruite a causa di qualche lavoretto fatto in casa.
di Carlo Leone
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