"Anche i candidati di Mangialardi rispettino le regole"
Marcantoni accusa: "Centinaia di lettere pagate con soldi pubblici per annunciare una candidatura"
Basta utilizzare le casse comunali per la campagna elettorale. Invito tutti i candidati a rispettare la cosa pubblica e un codice deontologico di comportamento. Non è bastato a Maurizio Mangialardi trasformare gli uffici comunali in comitato elettorale (con spedizione di migliaia di lettere pagate dai cittadini stessi, organizzazione di eventi e incontri a nome dell’assessorato…).
Ci si è messa anche la capolista della sua formazione Rossana Berardi. La quale, utilizzando impropriamente il ruolo di presidente del Consiglio delle donne, ha inviato centinaia di lettere comunicando al mondo, insieme alle sue dimissioni, la “notizia” della sua candidatura nella lista di Mangialardi “Vivi Senigallia”. Ha avuto un buon maestro la signora Berardi!
E’ avvilente che si possa delegittimare la presidenza di una istituzione importante per il nostro Comune, come il Consiglio delle donne, per avviare una campagna elettorale con i soldi di tutti noi. Ci vuole più correttezza e più sobrietà. Mangialardi e i suoi fan cerchino di fare campagna elettorale con i propri mezzi senza scorciatoie e senza per forza dover partire avvantaggiati rispetto agli altri. Riflettano i cittadini di Senigallia: in che mani vogliono mettere la città?
Per fortuna si respira un clima generale di stanchezza e di reazione a simili scorrettezze. Che, con noi al governo della città, non verranno più permesse. I soldi dei cittadini vanno amministrati con parsimonia e trasparenza.
Fabrizio Marcantoni
Candidato Sindaco di Senigallia
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