Senigallia torna alla ribalta della cronaca nazionale e internazionale. Il padre dell’ex spia del Kgb, Walter Litvinenko, si era rifugiato in Italia dopo l’avvelenamento nel 2006 del figlio Alexander, aprendo un ristorante a Rimini e risiedendo a Senigallia in cerca di tranquillità. Tranquillità che non sarebbe arrivata, insieme al diniego davanti ad ogni richiesta di asilo politico. Le cause? L’influenza che il Cremlino ha su Palazzo Chigi. Questioni di gas, ma non solo

Accuse subito respinte dai portavoce di Berlusconi e del Governo che affermano come la famiglia Litvinenko abbia il massimo della protezione consentita dalle leggi internazionali. La vicenda è uscita grazie ad un servizio del quotidiano inglese The Guardian. Walter Litvinenko, 71 enne, era arrivato nel 2008 a Senigallia con sua moglie Lyuba. Poi arrivarono la figlia Tatiana con suo marito e i due figli, infine il fratello Maxim con moglie e figlia. A quel punto la ricihesta di asilo e il diniego da parte delle Istituzioni. Per il papà Walter è un complotto politico internazionale, in cui l’Italia giocherebbe un ruolo decisivo per non pestare i piedi al primo Ministro russo Putin che si potrebbe vendicare riducendo i flussi di gas russo nelle case italiane.

di Carlo Leone