Sanità: una questione complessa
Mencarelli (lista Gazzetti): "Il diritto alla cura va al di là dell'orientamento politico"
Per me, laurenda in medicina, è un tema scottante, tra presente e futuro. Il diritto alla cura va al di là dell’orientamento politico, del credo religioso, del colore della pelle, dello stato sociale.
La salute è un desiderio, ma la diagnosi e la cura della patologia sono un diritto che lo Stato garantisce ad ognuno. Sognando ad occhi aperti, tra passato e futuro, l’operatore sanitario, di qualsiasi grado sia,io l’immaginerei così: seduto su di una carrozza, trainata da un cavallo, che nel cuore della notte si dirige alla casa del malato, con i suoi strumenti medici e al suo fianco un pc portatile.
Questo il sogno, questa la sfida.
Un operatore sanitario che recuperi quella dimensione umana, quella consapevolezza profonda che di fronte a lui non ha una malattia, ma una persona che porta addosso una malattia, con il dramma che questo comporta. Un operatore sanitario che sia il più preparato possibile, informato possibile, conoscitore esperto della materia medica. Il paziente che oggi richiede cure, arriva di fronte al medico con informazioni dettagliate sulla sua presunta o reale malattia, a cui accede attraverso la tecnologia. Il paziente ricerca l’eccellenza, perché è persona del 2010 e perché la sua salute gli sta a cuore.
In mezzo, tra il mio sogno e la realtà, c’è la struttura sanitaria, un sistema enorme, in cui risulta sempre più difficile far coincidere il massimo dell’efficienza alla minima spesa. Come unire questo binomio apparentemente impossibile?
Non sono certamente in grado di risolvere il problema, però credo che piccoli accorgimenti potrebbero aiutare.
Comincerei migliorando la comunicazione, il cittadino deve poter accedere ad informazioni circa i servizi che la sua ASUR eroga e conoscere il curricula dell’operatore sanitario a cui affida la sua salute.
Potrebbe anche essere d’aiuto per l’ASUR di Senigallia, ma non solo, avere un ritorno immediato circa il servizio erogato, in termini di cortesia e qualità della prestazione, magari attraverso un piccolo test. Questo aiuterebbe anche gli operatori sanitari ad avere un ritorno sul proprio operato e avere così la possibilità di migliorarsi.
Il cittadino deve poi poter accedere ai servizi sanitari senza attendere mesi o anni. In un tempo economico molto difficile, è importante che il malato possa eseguire esami diagnostici in tempi brevi attraverso il sistema sanitario nazionale. I dati Censis del 2009 indicano che il 35% dei cittadini italiani, si è trovato costretto a tempi di attesa interminabili per impossibilità economica, il 18% vi ha addirittura rinunciato. La salute non è superfluo ma è un diritto sacrosanto. Come farlo? Beh, prima di tutto, cercare di prescrivere esami diagnostici quando davvero necessari ed educare il paziente a non accedere alla diagnostica a scopo di “tranquillità”.
Su questo, credo che il medico di famiglia abbia davvero un potere enorme. Poi abbiamo la solita problematica di macchinari super costosi che richiedono personale specializzato per essere utilizzati, con il problema, quindi, di assunzioni e salari. Si potrebbe forse, rivedere il sistema intramenia, magari sospendendolo o rallentandolo, per dare precedenza alle prestazioni con tiket e cercare così di smaltire interminabili file. In termini economici, conviene riuscire a diagnosticare malattie in tempi il più possibile rapidi, diminuendo così le spese delle degenze, dei farmaci mutuabili, di interventi riabilitativi e anche in termini di assegni d’invalidità.
Come in tutte le categoria lavorative, ci sono medici preparati e altri meno, medici che “sono medici” e altri che “fanno i medici”, e non è la stessa cosa, medici amabili e altri meno comunicativi, e lo stesso per gli infermieri, ma ho toccato con mano che ogni persona inserita in un sistema efficiente, che riesca a soddisfare le richieste degli utenti, lavora meglio e produce di più.
Io che sono ancora nella “terra di mezzo” dell’università, continuo a sognare quel medico che con la carrozza e il cavallo, nel cuore della notte, si dirige alla casa del malato, con la sua valigia medica e il suo pc portatile. E auguro agli operatori sanitari tutti, quelli di oggi e quelli di domani, di rendere realtà quel sogno lì!
da Elena Mencarelli
Candidata lista civica “Primo Gazzetti”
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