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Thinking Day 2010, raduno degli Scouts di Ripe e Senigallia

I gruppi Scout “Ripe 1 – Enrico Medi” e “Senigallia 3 – B. Pio IX” della F.S.E. Marche per una gioventù migliore

I gruppi scouts di Ripe e Senigallia al Thinking DayOgni anno tutti gli Scouts e le Guide del mondo celebrano il Thinking Day il 22 febbraio, i compleanni congiunti di Robert ed Olave Baden-Powell per ricordare l’opera infaticabile degli unici Capi Scout mondiali che il movimento abbia mai avuto; dopo la loro morte le Organizzazioni mondiali degli Scouts e delle Guide si sono dotate di Segretari elettivi con mandato a termine. Robert nasceva il 22 febbraio del 1857 a Londra, Olave lo stesso giorno del 1889 a Chesterfield.

In questi tempi dove gli adolescenti sembrano interessati all’apparire, spesso pericolosamente sensazionalista all’interno del loro gruppo di pari, lo Scoutismo propone loro attività concrete in città e nella valle, soprattutto in mezzo alla natura, con il forte ideale della fratellanza universale per cui già nel 1939 venne scelto con il suo fondatore come destinatario del Premio Nobel per la Pace, premi poi non assegnati in quell’edizione e successive per lo scoppio della II Guerra Mondiale.

Angelo Curzi, capogruppo di Senigallia e Paolo Rocchetti, capogruppo di RipeGli Scouts e le Guide, le Coccinelle ed i Lupetti, i Rovers e le Scolte ed i Capi dei due Gruppi, tra cui la sezione scout di Marzocca, hanno fatto amicizia tra loro e preso confidenza con il centro storico attraverso giochi di orientamento ed abilità nella mattinata, si sono poi radunati al Parco della Pace per il pranzo ed il grande gioco finale. La giornata è stata conclusa con la Messa celebrata da don Giancarlo Cicetti nella Chiesa del Seminario ed il rinnovo della Promessa scout federale.

E’ stata un importante attività di fraternità scout per i giovani dei nostri gruppi scout, attraverso il gioco e lo stare insieme all’aria aperta. Crediamo che oggi più che mai sia importante far gustare ai giovani queste esperienze autentiche, strumento educativo fondamentale per formare i protagonisti della società di domani”, commentano all’unisono Paolo Rocchetti, capogruppo di Ripe e Angelo Curzi, capogruppo di Senigallia.

dal Gruppo Scout FSE "Enrico Medi" Ripe 1

Pubblicato Lunedì 1 marzo, 2010 
alle ore 19:19
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Gruppo scout Ripe 1 2010-03-02 18:43:26
L'origine del Thinking Day
Pensiamo utile riportare l'origine del Thinking Day, grazie a questa ricerca di Geremia Preti, Capo scout FSE di Ancona.
"22 Febbraio - Thinking Day - Come tutti gli scout sanno il 22 Febbraio è il Tinking Day (Giornata del Pensieri), conosciuta anche quale "Penny's Day" o, erroneamente, "giornata del ricordo" o "B.-P. day".

Sebbene non sia di certo male fare una "giornata del ricordo di B.-P." nel giorno del suo compleanno (22 febbraio appunto) è bene essere coscienti che facendo ciò non si sta seguendo "una tradizione dello scautismo mondiale" in quanto la tradizione legata a questo giorno è ben diversa e non ha nulla a che fare con B.-P. e solo per pura coincidenza cade nel giorno del suo compleanno.

Il Thinking day nasce infatti tra le Guide che chiedono alla loro "Capo Mondiale" Lady Olave Baden-Powell che cosa volesse per il proprio compleanno (che per coincidenza compie gli anni lo stesso giorno del marito Robert), questa rispose che non voleva nulla per sé, ma voleva che tutte le Guide del mondo donassero un penny alle persone in difficoltà.

L'usanza si è presto diffusa anche tra gli scouts ma l'iniziativa è sempre rimasta alle guide ed infatti ancora oggi è il WAGGGS a lanciare il tema del "Thinking day" (http://www.worldthinkingday.org)

Detto ciò sembra evidente perché la giornata è "del pensiero" e non vada chiamata "del ricordo" in quanto non ci si ferma a riflettere sul qualcosa del passato ma su argomenti sempre attuali.

Ovviamente ognuno è libero di aderire a tale tema o vivere questa giornata con l'obiettivo che preferisce, ma se si sceglie di fare un "B.-P. Day" con lo scopo di far conoscere questa figura ai nostri ragazzi non infarciamolo con significati commemorativi e presunte usanze mondiali, perché questo tipo di "celebrazione personale" è probabilmente molto lontana dall'idea che B.-P. aveva del movimento (che non riteneva "suo" ma di cui si riteneva "parte"): diamo un giusto spazio ad ogni cosa, anche alle tradizioni!"
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