Sedicenne in overdose da eroina sull’autobus che lo porta a scuola
Rianimato dopo che si era sentito male sull'autobus che da Sassoferrato lo portava a Senigallia
Andava a scuola con l’autobus e lì ne approfittava per drogarsi. A sedici anni è andato in overdose da eroina mentre da Sassoferrato stava per arrivare a scuola a Senigallia. Trasportato d’urgenza all’ospedale cittadino, è stato rianimato e ora è fuori pericolo.
Lunedì mattina, 22 febbraio, un giovane sedicenne di Sassoferrato si era iniettato una dose di eroina sull’autobus che lo stava portando all’istituto Panzini di Senigallia. Ma a scuola non c’è arrivato perchè, caduto in overdose, si è sentito male all’altezza di Arcevia. Quello che in un primo momento si pensava fosse un malore, si è poi scoperto essere un dose eccessiva di droga. A sedici anni.
I medici dell’ospedale civico di Senigallia lo hanno rianimato e dopo le cure del caso col Narcan è stato nel pomeriggio dimesso, le sue condizioni ora sono buone. Ora le indagini dei Carabinieri di Fabriano che lo hanno riaccompagnato a casa. Sembra non fosse nuovo ad episodi simili.
di Carlo Leone
insegno nelle scuole superiori da 12 anni e credo che sia moralmente e umanamente ingiusto accomunare i "giovani d'oggi" in un'unica tipologia proprio quella del teppista o del drogato o dell'ignorante o altro. Sono molto più diversi nuovi e sconosciuti di quanto possiamo credere e noi non siamo solo degli hippie degli anni 60 o 70 come loro non sono tutte teste vuote di consumatori di griffe droghe e sensazioni forti.
In ogni caso direi che è una cosa di cui vergognarsi disconoscere la nostra paternità. In realtà sono figli del mondo che anche noi abbiamo creato e ogni critica rivolta a loro dovrebbe essere un monito per ciò che la società nostra di adulti e il mondo non hanno saputo insegnargli di ciò che già sapeva.
Trovo che il commento di "IP 79.19.17.198" sia una verità che molti fanno finta di non sapere limitandosi alle solite chicchere da bar..
Si. Mi scusi ma oggi non ne potevo più di leggere che a rianimare e salvare il ragazzo in questione siano stati i "Medici" del Pronto Soccorso di Senigallia senza nulla togliere a loro...per carità,visto e considerato che ci lavoro a stretto contatto giornalmente sia con loro che con i colleghi infermieri e tecnici dell'Ospedale di Senigallia, ma se vi foste documentati meglio vi rendereste conto delle incongruenze del Vostro articolo: Da Arcevia a Senigallia ci sono 44 km circa che anche se percorsi a velocità folle in ambulanza non ci si impiegherebbe mai meno di 25 minuti a percorrerli viste le strade di montagna il traffico ecc ecc. và da se che una persona in arresto respiratorio ed in coma per overdose...non si sarebbe mai più ripresa per i danni cerebrali irreversibili subiti se non fosse....STATO RIANIMATO E SOMMINISTRATO IL GIUSTO FARMACO (NARCAN)SUL POSTO DAL PERSONALE INFERMIERISTICO E TECNICO DELL'AMBULANZA DEL 118 IN SERVIZIO SUL TERRITORIO DI ARCEVIA IERI MATTINA!!!
Siccome il "soggetto" in questione son io...cioè l'infermiere che si è preso la responsabilità di somministrare il (narcan) attenendomi daltronde a protocolli assistenziali standardizzati, ed iniziando l'assistenza respiratoria al ragazzo coadiuvato alla perfezione nelle manovre rianimatorie dal mio autista di ambulanza (Giuliani Walter).
Tanto si doveva per correttezza di cronaca, ed anche per dare i giusti meriti a chi se li merita una volta tanto!
Grazie.
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