Il verde pubblico nella nostra città è da sempre uno degli argomenti che più ci sta a cuore, spesso ne abbiamo sottolineato carenze gestionali e mancanza di risorse destinate alle sue manutenzioni e potenziamento.

Un discorso particolare merita quel settore del verde pubblico costituito dalle alberature dei viali prossimi al centro storico, ad iniziare dal quartiere dell’ex Piano Regolatore. Qui, in particolare, negli ultimi anni abbiamo avuto l’impressione che tale patrimonio vegetale, molto importante per imponenza ed età, fosse considerato più come un fastidio, un ostacolo ad opere di altro genere, che un patrimonio da salvaguardare.

Ci è sembrato, infatti, che ogni occasione costituisse la scusa buona per eliminare qualche albero, e a volte interi filari, ai bordi delle strade o nelle piazze. Certo alcuni erano malati o in cattivo stato di conservazione e, prima o poi la cosa andava fatta; altri lo erano meno. Ma quella che è sempre mancata è stata una strategia di gestione e sostituzione delle alberature cittadine. Molto spesso l’avvicendamento non è stato effettuato, la maggior parte di questi viali presenta evidenti vuoti e discontinuità; ed anche quando la sostituzione è avvenuta, le nuove piante non erano quasi mai del livello ed all’altezza delle precedenti, come nel caso dei peri da fiore di Viale Matteotti.

Una prassi che continua anche in questi giorni, dove assistiamo ad abbattimenti in diverse vie cittadine: Viale IV Novembre, Via Mercantini, Via Buozzi, il Lungomare di Levante…

Quello che chiediamo oggi, considerato che il Piano Strutturale del Verde è stato definitivamente approvato ed è quindi operante, che si cessi con gli interventi occasionali ed improvvisati sul verde pubblico cittadino e si proceda finalmente in maniera progettuale ed organica come previsto dalle linee generali del Piano.

Sul Piano Strutturale del Verde si possono avere, ovviamente, opinioni diverse ed a volte anche critiche, come nel caso della prevista eliminazione radicale dei pini e dei platani, un accanimento che non comprendiamo. Previsioni, queste, molto generiche e che dovrebbero essere meglio analizzate ed approfondite.

Quello che soprattutto ci interessa è però il metodo, il sistema di approccio ai problemi, che fanno del piano uno strumento organico e nel complesso valido, e ora che lo abbiamo a disposizione, non ignoriamolo nel momento di operare come è successo, purtroppo, nel passato per strumenti analoghi.

dal Comitato Direttivo – Gruppo Società e Ambiente