Il 14 febbraio 2010, in comunione con Benedetto XVI, che visiterà un Centro della Caritas diocesana di Roma, ogni vescovo d’Europa si ritroverà fisicamente accanto ai poveri, visitando un’opera caritativa della propria diocesi. Verrà così inaugurato l’Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale, indetto dal Parlamento e dalla Commissione dell’Unione Europea.

Il vescovo della nostra diocesi mons. Giuseppe Orlandoni  visiterà la mensa del centro di solidarietà “Palazzolo”, per  pranzare con gli ospiti e avere un momento di dialogo con i nostri poveri. Oltre a rispondere all’invito del Papa, questo incontro è anche un momento particolare di ascolto dei poveri nell’anno dell’ascolto del Sinodo Diocesano.

In questa fase la Chiesa si mette in ascolto delle esigenze di tutte le persone per imparare a camminare insieme dietro Gesù, per costruire una Chiesa viva, capace di testimoniare la carità e di rinnovarsi per annunciare il Vangelo in modo da rispondere adeguatamente alle sfide del nostro tempo. L’obiettivo è far diventare la nostra Chiesa locale una casa di comunione, una comunità capace di intercettare i bisogni e le speranze della nostra gente, una comunità capace di mettersi al servizio degli uomini e delle donne del nostro territorio attraverso un rinnovato, più fedele annuncio del Vangelo e una maggiore attenzione ai loro bisogni.

Questa iniziativa europea è un chiaro invito affinché tutti, uomini potenti e comuni, colgano l’occasione per riflettere e sensibilizzare su questo tema e incentivare le iniziative che mirano ad una riduzione della povertà. Anche nella nostra realtà la crisi economica sta aumentando il divario fra i ricchi e i poveri, che non sono persone diverse da noi, ma come noi immagine di Dio e quindi degni di pari dignità e meritevoli di avere l’opportunità di una vita lavorativa che permetta il proprio sostentamento. Perché la povertà è ben più della carenza di benessere, colpisce la persona nel corpo, nell’anima e colpisce la comunità in cui quella persona vive. L’anno europeo della lotta alla povertà ci richiama alla responsabilità di fare qualcosa di concreto.

La Caritas diocesana ha attivato processi reali di inclusione nel mondo lavorativo attraverso le borse lavoro. Cerca di offrire reali opportunità di uscire dignitosamente dalla crisi ad alcune famiglie del territorio che versano in particolari situazioni di difficoltà, attraverso il Fondo sociale e la Social Caritas, cui aderiscono parrocchie e privati attraverso il proprio contributo.

Questo processo di inclusione attiva riguarda tutti noi, l’intera comunità. Riconoscere che i poveri contribuiscono alla costruzione della comunità sociale come coloro che sono autosufficienti o indipendenti, significa riconoscere che tutti hanno bisogno l’uno dell’altro e consentire agli altri di vivere il proprio potenziale significa contribuire allo sviluppo autentico ed integrale di ogni uomo e di tutto l’uomo, come ci ricorda Benedetto XVI.

da Barbara Assanti,
per Caritas Diocesana