Conti in ordine senza penalizzare la città di Senigallia
I 5 anni di Michelangelo Guzzonato alla guida dell’assessorato al Bilancio
Risanare e migliorare il servizio tenendo al centro le esigenze delle famiglie e classi più deboli. Sono i punti cardine dell’azione quinquennale di Michelangelo Guzzonato, assessore alle Finanze Bilancio e Patrimonio. Un lavoro di che non solo ha visto nel corso degli anni una rivisitazione del modo di scrivere i bilanci ma anche una “rivoluzione” nell’organizzazione della macchina comunale.
“I bilanci di questi ultimi 5 anni hanno scontato il rapporto con leggi superiori con l’ineludibile cambiamento della scrittura del principale documento economico di un Comune”. Guzzonato nello spiegare come nel recente passato accendere mutui era pratica consueta sottolinea che oggi in base a quanto prescritto da leggi sovraordinate, come la finanziaria dello Stato ed il patto di stabilità in esso contenuto, non è più possibile con il risultato di una sensibile riduzione della capacità di indebitamento dell’Ente locale. Ciò non ha impedito all’assessore uscente di svolgere il proprio lavoro. “Senigallia è stata città virtuosa sotto vari aspetti. Come siamo stati capaci di contenere l’accensione dei mutui dall’altro abbiamo reperito i fondi necessari alla vita della comunità agendo su altri campi. Primo fra tutti la reingegnerizzazione del sistema. In sostanza si tratta della riorganizzazione della macchina comunale arrivando ad ottenere gli stessi risultati, a volte migliori, con costi minori”.
Scrittura dei bilanci
Scrittura dei bilanci segnata da elementi come il rapporto tra efficienza ed efficacia o la “riorganizzazione di ciò che è commerciale nel sistema”, tradotto riuscire ad aumentare la redditività di attività come il mattatoio e le farmacie comunali. Altro elemento l’alienazione del patrimonio pubblico. “Per ovvie ragioni è una opzione limitata nel tempo: ciò che è indispensabile deve essere mantenuto al meglio e correttamente utilizzato, ciò che è superfluo prima deve essere valorizzato e poi venduto”. Non manca “il reperimento di risorse da fondi comunitari per progetti vuoi di sviluppo economico, vuoi di servizio nel settore del sociale, vuoi di riordino del territorio, tutti di pregio e qualità”.
È cambiato il modo di scrivere e di gestire il bilancio ma non la volontà di ridurre il debito
Dal 2006 ad oggi l’assessorato guidato da Michelangelo Guzzonato ha sanato oltre 7,5 milioni di euro di residui passivi per investimenti: incrostazioni accumulate naturalmente nell’incrementare la città di nuove opere pubbliche nel corso degli anni. Drastica riduzione anche alla voce “mutui” passando dai 6,5 milioni di euro circa di accensione prestiti del 2006 ai 210.000 euro del 2009 per arrivare a zero nel 2010. “Abbiamo abbattuto il debito comunale di circa 14 milioni di euro complessivi con il risultato che, a partire dal bilancio 2010, l’Amministrazione si troverà con ben 1 milione e 350 mila euro l’anno in meno da pagare e quindi con identica disponibilità diversamente utilizzabile per servizi, opere pubbliche o altri impieghi di cui la città necessita". Attento e peculiare è stato il lavoro di “pulizia” dei residui attivi e passivi divenuti inesigibili. Si tratta sia di quei crediti che non potranno essere mai riscossi dal Comune sia dei debiti stessi del Pubblico oramai estinti. Non si migliora solo la forma ma anche la sostanza. Valorizzato il patrimonio comunale inventariando, per quanto consentito dalle leggi superiori, i beni comunali a prezzi più aderenti a quelli reali di mercato.
La città non è stata penalizzata
“Decisa l’azione di questo assessorato: l’imposizione fiscale si attesta come la mediamente più bassa della regione Marche; l’Ici sulla prima casa sino a quando non è stata soppressa dal Governo era pressoché al minimo con l’aliquota al 4,3 per mille; l’Addizionale Comunale Irpef ora è al 4 per mille mentre nella maggior parte dei comuni marchigiani è all’8 per mille. Per primi da tre anni abbiamo reintrodotto lo scudo fiscale, inerente l’imposizione comunale, per le classi deboli. In sostanza chi ha un reddito inferiore agli 11 mila euro annui è esonerato dal pagamento delle principali imposte comunali”. Calmierata l’elevazione dell’imposizione fiscale per i servizi a domanda individuale come gli asili nido, le mense scolastiche, gli spazi bambino, il trasporto pubblico, gli impianti sportivi, il circuito museale e molto altro, se non con ritocchi correlati all’indice Istat, congelate invece le aliquote negli ultimi 2 anni. Unica tassa che ha conosciuto aumenti la Tarsu. “Ciò è dovuto a costi complessivi del sistema di raccolta e smaltimento che come tutti sanno è di gestione sovracomunale. L’aumento della Tarsu è connesso alle previsioni contrattuali dell’appalto e naturalmente dal costo delle discariche. Il cittadino copre con i propri versamenti il 98% circa dello smaltimento". Tassazione più bassa possibile ed investimenti. “Dal 2000 al 2010 con fondi propri (quindi diversi da quelli regionali per il porto o europei per la Rotonda) abbiamo investito circa 120 milioni di euro".
Lotta all’elusione e all’evasione
“Ci siamo basati sul principio se paghiamo tutti, paghiamo tutti meno. Di bilancio in bilancio con la lotta all’elusione e all’evasione non solo abbiamo recuperato risorse ma allargato la base imponibile. In poche parole garantito una entrata perenne per le casse pubbliche".
La complessa riorganizzazione dell’Ufficio Tributi
“L’Ufficio Tributi è stato riorganizzato, oggi è infatti dotato di collaboratori che si occupano ciascuno e prevalentemente di un tema contributivo, migliorando così il know how messo a disposizione dal sistema complessivo; di un tecnico (un geometra) che si occupa di pratiche in materia di Ici; di un dirigente dedicato che prima non c’era”. Ufficio che è diventato anche Catasto. “Una riorganizzazione che ha comportato un lavoro complesso e delicato per i rapporti che sono intercorsi fra i comuni della valle del Misa e del Nevola di cui Senigallia è capofila riconosciuto per legge. La qualificazione del servizio è avvenuta anche semplificando le procedure interne con il risultato per il cittadino-utente di avere un solo interlocutore per ogni singola pratica”.
da Ufficio Stampa Michelangelo Guzzonato
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