Per la tutela del centro abitato senigalliese, nel pomeriggio del 28 gennaio, è stata presentata dall’Assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Mangialardi la nuova opera per prevenire le esondazioni del fiume Misa e salvaguardare la città. Per la caratteristica torrentizia del fiume Misa e la sua conseguente pericolosità, sono stati necessari due anni di studi per preparare il progetto che ora prevede la realizzazione di un’area agricola di compensazione idraulica nel bacino idrografico del fiume, precisamente in località Brugnetto-Bettolelle.

Come spiega Marcello Mariani, Assessore all’Ambiente della Provincia di Ancona, questa opera è frutto dell’applicazione di metodiche innovative a basso impatto ambientale, per intervenire con processi programmati e non d’emergenza alle piene del fiume Misa. Risultato è quello di mantenere la possibilità di attività agricole nelle aree soggette ad allagamento, fornendo un indennizzo ai proprietari nel caso subiscano danni.

Non potendo aumentare la capacità di portata del fiume, spiega l’ingegner Alessandro Mancinelli, che ha curato la parte idraulica e strutturale del progetto, si procederà per diminuire la stessa, realizzando un restringimento della sezione dell’alveo del fiume Misa con tecniche di ingegneria naturalistica. Necessario sarà rafforzare gli argini già esistenti dell’area lato fiume e realizzarne di nuovi lungo la strada provinciale e il fosso del Sambuco per confinare le aree inondabili, che hanno un’estensione totale di circa 50 ettari di terreno. Il lato nord-ovest rimarrà ovviamente libero per ottenere così l’accumulazione di acqua nelle zone previste per l’allagamento.

A differenza del progetto Aquater del 1982, gli interventi migliorativi sono volti a ridurre l’impatto ambientali, senza l’utilizzo di manufatti di cemento armato previsto nel precedente progetto: ora infatti saranno utilizzati terra, massi e pietra calcarea per costruire il restringimento del fiume. Gli interventi strutturali non avranno effetti sulla fauna e anche l’impatto sulla vegetazione sarà poco significativo, come afferma Niki Morganti, che si è occupato della relazione faunistica.

Con un investimento di 3.500.000 Euro da parte della Provincia di Ancona, questo intervento preventivo per gestire eventi particolari come le piene verrà sottoposta alla valutazione di impatto ambientale con scadenza la prossima fine del mese di febbraio, con conseguenti osservazioni e contro osservazioni che fanno prevedere circa un anno per l’inizio delle gare d’appalto dei lavori.

di Barbara Baldassari