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Giornata della Memoria, il dovere di non dimenticare

Mangialardi: "Ricordare per costruire insieme un'autentica cultura di pace"

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Giornata della MemoriaSono passati ormai 65 anni da quel 27 gennaio del 1945 quando le truppe russe varcarono per la prima volta i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz spalancando gli occhi del mondo sulla tragedia della Shoah.

Da allora, non c’è un giorno nel quale non risuonino dentro di noi le stesse domande: come è potuto accadere? Da quale anfratto buio della psiche umana è potuta uscire una ferocia animata dall’unico fine di sterminare un intero popolo? Come è potuta germogliare dentro il ventre di una cultura che ha elaborato secoli di cultura fondata sul valore dell’uomo, una dottrina che negava invece a milioni di persone la dignità stessa di essere umani.?

Anche a distanza di decenni, per quanto ci affanniamo con le nostre analisi, non riusciamo a trovare delle risposte a tutto questo, non riusciamo a trovare parole per spiegare l’orrore delle migliaia di persone deportate nei campi di concentramento e costrette, come ha scritto il premio Elie Wiesel che ha parlato oggi di fronte al Parlamento italiano, non a vivere accanto alla morte ma piuttosto a vivere nella morte.

Ecco allora il senso della giornata della memoria che celebriamo oggi per il decimo anno. E il senso di questa giornata è, come ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il dovere di non dimenticare. Perché dimenticare vuol dire tradire la memoria delle vittime, sfuggire a quel senso di responsabilità che invece deve coinvolgerci tutti. E insieme al ricordo, cercare di capire le ragioni storiche, i fattori sociali, culturali e politici che favorirono l’affermarsi di quella follia collettiva che fu il nazifascismo. E’ un vero e proprio dovere nei confronti delle giovani generazioni, alle quali, come ha detto Napolitano, non chiediamo di meglio che passare la staffetta della memoria, perché imparino a diffidare da ogni tentazione revisionista o peggio negazionista. Perché chi nega l’Olocausto apre la strada a nuove persecuzioni e a nuovi campi di concentramento.

Anche a Senigallia la giornata della memoria costituisce una grande ricorrenza per i valori che esprime. Assume direi quasi un particolare rilievo, non soltanto per la profonda coscienza civile e democratica che anima la nostra gente, ma anche perché storicamente la comunità ebraica ha occupato a Senigallia uno spazio significativo ed importante nella vita della nostra comunità. Come Amministrazione Comunale abbiamo sempre celebrato la giornata della Memoria insieme alla comunità ebraica del nostro territorio. Perché non si può ricordare l’orrore dello Shoah, se non a fianco dei figli di coloro che di quel male assoluto che si impadronì del mondo hanno pagato un prezzo terribile in termini di morte e sofferenza. Perché questa ricorrenza, che vuol  soprattutto riaffermare le ragioni dell’umanità contro la barbarie della violenza elevata a sistema, assume un valore troppo importante per macchiarla con rivendicazioni di parte o , peggio, con strumentalizzazioni varie.

La giornata della memoria esprime valori così generali ed essenziali da andare anche oltre una lettura confinata alla tragedia della Shoah. Come ha detto Wiesel “l’antisemitismo è il più antico pregiudizio di gruppo nella storia”. Ma a questo ne sono purtroppo seguiti altri, fondati sulla discriminazione legata al colore della pelle, o a ragioni etniche o politiche. E ne seguiranno anche altri se, anche oggi e direi soprattutto oggi, non saremo in grado di costruire società multiculturali e multietniche nelle quali ciascuno possa vivere serenamente la propria identità in un quadro di diritti inalienabili e all’interno di una più ampia cittadinanza comune.

Ecco perché è importante non dimenticare. Non dimenticare la Shoah e non dimenticare tutte le volte nelle quali la dignità dell’uomo sia stata negata e calpestata.

Ricordare perché non accada mai più.

Ricordare per costruire insieme un’autentica cultura di pace.

Commenti
Ci sono 3 commenti
Non ne vale la pena 2010-01-27 21:04:29
Assenza
Alla cerimonia davanti l'ex colonie Enel con T.V. e stampa e autorità ebraiche MANCAVA SOLO MANGIALARDI ,nota stonata e rimarcata da Coen con molto disappunto.ore 15,30 del 27.01.2010
Gianni Cambareri 2010-01-27 21:34:31
Un articolo molto triste
Ringrazio di cuore i candidati a Sindaco Gazzetti, Mancini e Marcantoni per avere celebrato in silenzio il giorno della memoria...

Una celebrazione scritta sarebbe dovuta arrivare dal Sindaco in carica Luana Angeloni.

Invece Mangialardi non perde occasione per strumentalizzare qualsiasi cosa pur di comparire su tutti i giornali sotto campagna elettorale... C'era proprio bisogno del suo (cioè, di chi glielo ha scritto) contributo per ricordare questa giornata? No...

E lo scrive un figlio e nipote di partigiani, che sa benissimo cosa significa il valore e il ricordo della memoria...

Saluti
Gianni Cambareri
peppe de pelo 2010-01-28 04:16:18
lacrime de coccodrillo
....Quando si tratta di fare soldi non si guarda in faccia a niente e nessuno...
ATTENZIONE!
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