Senigallia e uno "Chopin notissimo…e sconosciuto"
Rotonda senza riscaldamento, San Rocco senza abbastanza sedie e quel riferimento sbagliato nella brochure
Domenica 17 gennaio l’appuntamento della stagione concertistica di Senigallia che avrebbe dovuto svolgersi alla Rotonda, per un guasto al riscaldamento, si è tenuto a San Rocco. Il pubblico, accorso numeroso, si è quindi precipitato all’Auditorium, dove ammassato sulla scalinata d’ingresso, ha atteso più o meno pazientemente di poter accedere alla sala. Solo qualcuno un po’ innervosito o forse timoroso di non trovare posto a sedere, è andato via: ha però perso un’occasione.
Coloro che sono rimasti ed hanno riempito la sala, sono stati premiati dalla bellezza dei brani eseguiti e dalla bravura dei musicisti, la pianista cinese Jin Ju e gli archi de “I Virtuosi Italiani”.
Sono stati proposti i due Concerti per piano ed orchestra op. 11 ed op. 21 di Chopin da lui presentati a Varsavia nel 1830 e nei quali egli fa già intravvedere le sue prime innovazioni nella tecnica pianistica, più evidenti però nei contemporanei Studi. La versione offerta dai Virtuosi è stata quella cameristica realizzata dallo stesso autore.
Durante l’esecuzione sono emerse sia l’abilità e la sensibilità dei musicisti, sia la loro capacità di dialogo che hanno suscitato una grande emozione nel pubblico.
Alla fine, i presenti hanno applaudito a lungo e calorosamente manifestando così il proprio sentito apprezzamento.
Oltre al disagio iniziale, dovuto ad un imprevisto che ha rischiato di far annullare il concerto, un piccolo appunto occorre rivolgerlo a coloro che hanno compilato le didascalie contenute nelle locandine: si tratta certamente di un errore di stampa, ma i 150 anni citati non ricordano nulla di Frédéric Chopin.
Infatti il grande pianista e compositore polacco nacque a Żelazowa Wola il I marzo 1810 e morì a Parigi, a soli 39 anni, il 17 ottobre del 1849.
Pertanto, se ci riferiamo alla nascita, dobbiamo, quest’anno celebrarne il bicentenario; se invece ci riferiamo alla morte, avremmo dovuto, l’anno scorso, ricordarne il 160° e non il 150° anniversario.
Ma a parte la puntualizzazione di cui sopra, si sottolinea la validità della stagione concertistica della Rotonda che ha visto aumentare costantemente la partecipazione della cittadinanza segno, oltreché delle felici scelte artistiche fin qui operate, di un diffuso desiderio di cultura musicale più ampia ed articolata.
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