CIA Senigallia, "soddisfatti per i mercatini di Natale"
"Risultato che premia attività nella Provincia di Ancona, ma serve una politica agricola unitaria"
La Confederazione Italiana Agricoltori della zona Misa, Nevola e Cesano che associa oltre il 60% delle aziende agricole che effettuano la vendita diretta delle loro produzioni, esprime soddisfazione, per i risultati ottenuti dai loro associati nei vari mercatini di Natale, sia negli spazi all’aperto e nelle gallerie dei supermercati che nei punti vendita dei negozi specializzati, presenti soprattutto nella città di Senigallia.
“Un risultato” afferma il responsabile di zona Matteo Principi, “che premia una lunga attività che la CIA della Provincia di Ancona, tramite l’associazione Prodotti di Fattoria, in collaborazione con Terre Di Frattula, svolge da oltre vent’anni. Un successo che offre valide opportunità anche alla crescita turistica, che rivolge sempre più l’interesse verso la scoperta del territorio, dell’agriturismo e delle produzioni tipiche locali”.
“Tutto questo però”, continua il Signor Principi, “rappresenta solo una piccola parte del mondo agricolo; non tutte le aziende, infatti, sono in grado di realizzare autonomamente una filiera corta”.
Per quanto riguarda l’agricoltura tradizionale, infatti, quella che si occupa di cerealicoltura, zootecnia, ortofrutta, ecc., ricordiamo che si trova in uno stato di profonda crisi, lasciata a se stessa, in un mercato concorrenziale dove i costi di produzione aumentano in maniera esponenziale, mentre i prezzi dei prodotti non riescono a coprire nemmeno la metà di tali costi.
“Comunque, ci auguriamo”, conclude Matteo Principi, “che per il 2010, si possa assistere ad una politica agricola unitaria, che veda coinvolte per la prima volta tutte le associazioni agricole e le aziende loro associate con l’obiettivo comune, di riequilibrare il mercato, così da garantire al mondo agricolo il giusto guadagno per duro lavoro svolto, cosa che fino ad ora è stata ostacolata, anche dall’eccessivo campanilismo delle associazioni stesse".
“Ed è questa l’unica strada, assieme ad una maggiore responsabilizzazione e partecipazione delle istituzioni preposte”, aggiunge Principi, “che può garantire un solido futuro alla nostra agricoltura”.
da Matteo Principi
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