Mezza Canaja, un altro sfratto bloccato
A Natale si può fare di più!
Domenica 20 dicembre, poco prima delle undici di mattina, i cellulari degli attivisti del Coordinamento Migranti Terza Italia e del CSOA Mezza Canaja hanno iniziato a suonare. La notizia era quella dell’ennesimo sfratto, dell’ennesima madre con il proprio bambino, gettati da soli in strada, nel freddo di un Natale che non rende tutti più buoni.
In pochi minuti sono arrivate nel posto una quindicina di persone, alle quali si sono aggiunti gli amici della donna.
Le buste e i pacchi fuori dalla porta, contenenti gli e(a)ffetti degli inquilini, erano stati portati fuori dell’abitazione dal proprietario che, da solo, aveva ben pensato di autoproclamarsi ufficiale giudiziario.
La trattativa che è immediatamente nata tra il proprietario – privo di qualsiasi titolo, nessuna ingiunzione di sgombero e affitto regolarmente pagato – l’inquilina, noi e una volante della polizia a controllare, si è conclusa positivamente attraverso il raggiungimento di un accordo tra le parti, con la riconsegna della casa al suo proprietario e da parte di quest’ultimo la restituzione dell’affitto mensile alla donna.
Al di là della soluzione trovata dai soggetti interessati – indiscutibile e frutto della loro volontà – emerge come nella nostra città non cessino gli sfratti, ai quali si aggiungono vere e proprie imposizioni ed abusi come quello che si stava per consumare domenica mattina.
In una fase di crisi economica, con la fine della cassa integrazione, i licenziamenti, i precari ai quali non vengono rinnovati i contratti, uno stato sociale ormai a pezzi e la latitanza delle istituzioni, il disagio abitativo è destinato ad aumentare e a manifestarsi in forme sempre più drammatiche.
A questo aggiungiamo la condizione specifica di Senigallia, con quasi trecento domande per l’assegnazione delle case popolari con decine e decine di cittadini costretti ad abbandonare le proprie abitazioni per tutto il periodo estivo perché impossibilitate a sostenere l’aumento dell’affitto. Parliamo di famiglie costrette a pagare fra i 400-500 euro per appartamenti da quaranta metri quadri, spesso in abbandono e non curati come quello di domenica.
Quello che è successo deve rilanciare la vertenza abitativa.
Nell’agenda politica – ancor più in piena campagna elettorale – il diritto alla casa e all’abitare non possono essere questioni marginali o secondarie, ma devono essere pilastri di un’azione politica pubblica capace di ridare piena dignità a tanti senigalliesi abbandonati a loro stessi e spesso volutamente ignorati in nome di una “città vetrina” che sappia celebrare il “buon governo” del centrosinistra e nascondere la polvere sotto il tappeto.
da
CSOA Mezza Canaja
Coord. Migranti Terza Italia
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!