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Bilancio 2010, l’opposizione boccia l’Amministrazione di Senigallia

Gestione, società partecipate, spese coperte da entrate straordinarie: i punti deboli dello schema triennale 2010-2012

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Alessandro Cicconi Massi, Gabriele Cameruccio, Fabrizio Marcantoni e Gabriele GirolimettiAnche l’opposizione interviene sullo schema di bilancio annuale e triennale. Il sunto delle obiezioni sollevate dalla minoranza consiliare è costituito da due punti principali: non c’è progettualità e oltre il 75% delle spese correnti e coperto da entrate straordinarie. Prima dell’approvazione definitiva che dovrebbe arrivare nella serata dei martedì 22 dicembre, una conferenza stampa per sottolineare le peculiarità negative di questo bilancio, definito invece dal Sindaco Angeloni "solido, sano ed equo".

Critiche insomma non da poco conto. A parlare per primo Gabriele Girolimetti che sottolinea come tutti gli interventi assumano un aspetto decisamente elettorale vista la scadenza ormai prossima. "Senza progettualità è difficile fare un bilancio", quello che hanno detto e fatto continua Girolimetti "è solo per le elezioni" citando l’esempio del porto, inaugurato a metà proprio per la vicinanza delle primarie.

Gabriele Cameruccio ne approfitta invece per rispondere ad Ilaria Ramazzotti, vicecapogruppo del Pd in Consiglio e qua inizia la battaglia dei dati: "l’80% delle risorse comunali deriva dalle imposte e non dai fondi statali come affermava ieri (lunedì 21, NDR) la Ramazzotti. Tutto quello che deve fare una buona amministrazione è valorizzare le strutture e il personale, razionalizzare le risorse ed eliminare gli sprechi. Invece ci ritroviamo con diversi milioni di euro di contenzioso per la questione delle Piramidi bloccata a metà "opera" senza quindi permettere la costruzione delle infrastrutture di servizio al quartiere; inoltre proprio recentemente il tribunale di Ancona ha condannato il Comune di Senigallia all’indennizzo di 30 mila € a un ex-dipendente per un errore del Direttore Generale".

Rincara la dose Fabrizio Marcantoni che si richiama invece alle parole del Sindaco Luana Angeloni. "Dov’è il tesoretto che il Sindaco ha menzionato? Vogliamo numeri e dati perchè senza quelli rimangono solo le parole. Ve lo dico io: hanno preso dalla vendita del parco della Cesanella ben 3.028.000 € per risanare il bilancio e farlo finire in pareggio". Una entrata straordinaria che copre un buco corrente, questa l’ipotesi del candidato a Sindaco per il Pdl e il Coordinamento Civico che prevede che l’anno prossimo, se non si ridimensioneranno le spese ci troveremo con un buco di bilancio ben più grande senza altri quartieri da vendere.

"Ma i rilievi non sono solo i nostri – continua Marcantoni. Anche la revisione della corte dei conti solleva qualche perplessità puntando l’attenzione su questo dato: il 75% delle spese correnti e coperto da entrate straordinarie, che proprio per il loro carattere "una tantum" non saranno più a disposizione".

Marcantoni non si ferma qui, ma lancia il guanto di sfida all’Amministrazione e soprattutto al prossimo Sindaco sul delicato tema delle società partecipate, di cui il Comune spesso si fa carico per sanare i bilanci: For.Ma e Gestiport, ad esempio, vengono indicate come in perenne passivo e soprattutto in relazione al servizio offerto. "Si potrebbe ottenere lo stesso risultato anche senza spendere tutti questi soldi, dei cittadini, per l’ennesimo Cda, l’ennesimo presidente, l’ennesima società che se non funziona va chiusa".

Insomma, un "infantilismo elettorale" quello che secondo Marcantoni e l’opposizione avrebbero messo in scena dai vertici amministrativi per far quadrare un bilancio che proprio quadrato non è, visto che molti dei fondi arriveranno in 3 anni (ad es. Parco della Cesanella) e quindi non immediatamente disponibili, mentre altri sono il frutto di sovvenzionamenti statali.

L’ultima stoccata per il tema delle scelte future. Se l’Assessore alle risorse finanziarie e patrimoniali e allo sviluppo economico Michelangelo Guzzonato ha definito una chiara "strategicità di un bilancio virtuoso", Marcantoni risponde allora che senza progettualità non c’è futuro e che le scelte che l’Amministrazione non ha preso è dovuto solo alle spaccature interne alla maggioranza piuttosto che al rispetto per l’amministratore che verrà.

di Carlo Leone

Carlo Leone
Pubblicato Martedì 22 dicembre, 2009 
alle ore 13:30
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