Ginnastica ritmica, spettacolo delle giovanissime di Senigallia
Un'ora e mezza di esibizioni, tanta l'emozione per le "micro-atlete", tanta di più per genitori, zii e nonni
Domenica 20 Dicembre, alle ore 21, incuranti di un numerosissimo pubblico composto di “imparziali” tifosi quali genitori, zii, nonni e bisnonni, si sono cimentate senza ombra di emozione, nel saggio di fine anno, le future “microatlete” della ginnastica ritmica: le “veterane” , le “anziane” e le “vecchie” incuranti della loro Carta d’Identità che avrà riportato date che vanno dal 2005 circa per le più giovani per andare indietro fino ad arrivare al vecchio secolo, nel lontano 1998 circa, o giù di lì!!
E’ stata una piacevolissima serata, per chi ha avuto la possibilità di vedere lo spettacolo seduto comodamente sulle gradinate, un po’ meno per tutta quella massa di persone che ha trovato posto in piedi o seduti alla meno peggio ai bordi della pista. Subito una precisazione è d’obbligo, non certo per una cattiva organizzazione, ma per una mancata concessione di una localizzazione più spaziosa dagli organi preposti. Era da immaginarsi che circa 120 bambini, avrebbe trascinato almeno un triplo di familiari al suo seguito, come puntualmente è poi avvenuto. Cosa che, almeno a livello sicurezza, doveva essere preso in considerazione.
Tutine dai sgargianti colori che indicavano i vari livelli: Rosa il 1°, ma poi non mi sono più interessato ai livelli, intanto erano tutte brave, solo un colore le distinguevano, le verdi, le gialle, ed ancora, ma qui andiamo già sulle veterane le bianco-nere, le rosso-lilla, le viola.
Un tripudio di colori, di palle, di cerchi, di nastri, di mossette, di visi attenti puntati sulle maestre che a bordo campo, forse, erano più emozionate delle “atlete”. Se qualche pallone sfuggiva al gioco prestabilito, poco importava, c’era tempo e spazio per andarselo a riprendere, se un cerchio sfuggiva, del resto è tondo e rientrava nelle possibilità che esso rotolasse dove non prestabilito, se un nastro s’intrecciava con quello della collega a fianco faceva parte del gioco…oh è lungo sei metri…per chi non lo sapesse!!!
Fare dei nomi, in eventi come questo, può essere anche antipatico, perché si corre sempre il rischio di lasciare fuori qualcuno, ma fare quello di una ragazzina che sicuramente farà parlare di sè e ne sono convinto anche presto, è MARTINA FABBRI: un portamento, una costruzione fisica, una elasticità, una leggerezza, una concentrazione di cui solo madre natura la poteva beneficiare e solo la sua maestra ha fin qui potuto affinare.
Non me ne vorrà certamente la bella e brava OTTAVIA PROVERBI, se oso dire che la prestazione di Martina, ha addirittura annebbiato un pò quella sua, per gli applausi a “scena aperta”, per l’età, per una forma di incoraggiamento e anche per qualche suo errore di troppo, causato forse da una comprensibile mancanza di concentrazione ed anche dal cattivo stato dei materassini.
E’ doveroso a questo punto, sottolineare, che se un’ora e mezzo di saggio è volato via senza che ce ne accorgessimo, il merito oltre che alle mini-atlete, va sicuramente ai loro DIRIGENTI, alle loro ISTRUTRICI o MAESTRE, chiamatele come volete, che con passione, garbo e quintali di pazienza, giorno per giorno riescono a forgiare caratteri, fisici, donando a questi “esserini” se non il patentino di campionesse (del resto come canta Morandi, uno su mille ce la fa), sicuramente quello di persone che abbiano, per sempre, il piacere di saper partecipare e convivere con gli “altri”.
di Franco Giannini
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!