Concerto di Natale della corale Luigi Tononi Bossi a Senigallia
Appuntamento lunedì 21 alla Chiesa dei Cancelli per celebrare il compositore Haydn nel bicentenario della sua morte
Il 31 maggio 1809 moriva a Vienna all’età di 77 anni Franz Joseph Haydn, dopo aver lasciato al mondo ben 104 sinfonie, 62 sonate, 70 quartetti, 10 concerti, 14 messe, 4 oratori, 20 composizioni vocali di musica sacra, 15 opere e un numero vastissimo di composizioni da camera. Anche il Coro Luigi Tonini Bossi, come già avvenuto in tutto il mondo, celebra Il bicentenario dalla morte del grande compositore; una occasione quella di lunedì 21 dicembre all’Auditorium della Chiesa dei Cancelli di Senigallia per una riflessione sul contributo che Haydn ha dato alla storia della musica.
Grande “architetto” della musica Franz Joseph Haydn, inizia gli studi musicali sotto la guida di un cugino dimostrando fin dall’inizio grande versatilità: suona diversi strumenti, canta nel coro delle voci bianche della Cattedrale S.Stefano di Vienna, insegna musica e compone; la sua fortuna avviene quando il principe Esterhazy lo accoglie come maestro di cappella per la sua splendida residenza in riva al lago Neusiedl (al confine fra Austria e Ungheria), chiamata “la seconda Versailles”; qui Haydn vive anni sereni e proficui (quasi trenta), dirigendo l’orchestra del principe, componendo opere, musica sinfonica, e da camera. Questa sua serenità traspare in tutta la sua musica, e lui stesso ne da testimonianza: “Il mio principe – afferma – era sempre soddisfatto dei miei lavori, ed io non solo avevo l’incoraggiamento della sua costante approvazione, ma come maestro di cappella potevo esercitarmi come volevo. Fuori dal mondo, senza che nessuno mi disturbasse, fui costretto a diventare originale”.
E’ durante il lungo isolamento a Eisenstadt che Haydn matura una progressiva selezione dei generi e delle “architetture” da imporre a ciascun genere: in tal modo giunse ad un perfetto equilibrio strutturale che si rispecchierà in tutta la sua opera, fino agli ultimi anni. Questo equilibrio influì in maniera decisiva sui due grandi compositori, Mozart e Beethoven; sopravvisse al primo e, del secondo, fece in tempo a conoscere la piena maturità. Haydn è dunque considerato il capostipite di una sorta di “scuola di Vienna” che la storiografia ottocentesca definì col termine di “classicismo”.
Un celebre motto di Haydn illustra bene la caratteristica della sua arte: si diceva che egli possedesse un segreto in virtù del quale gli era consentito di raggiungere la perfezione nella musica. A chi gli chiedeva quale fosse il segreto, Haydn rispondeva: “Cerchi e troverà”. La risposta era più vicina alla verità di quanto potesse sembrare: indicava in effetti una tecnica strutturale caratteristica di tutte le sue composizioni.
Il Tradizionale Concerto (21^ edizione) presenterà 2 opere del grande compositore: Missa Sancti Nicolai e Te Deum.
da Maurizio Tonini Bossi
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