Dubbi dell’opposizione sulla discarica a Castelleone di Suasa
Le perplessità del movimento "Insieme per Castelleone": "Non siamo contrari a priori"
Nel consiglio comunale del 30 ottobre, la maggioranza ha presentato un ordine del giorno in cui si prevedeva l’impegno di 30.000 euro per lo studio di fattibilità di un ampliamento della discarica di Corinaldo sul territorio di Castelleone di Suasa. Nonostante "Insieme per Castelleone" non sia pregiudizialmente contrario alla realizzazione di discariche nel nostro territorio, alcuni punti lasciano piuttosto perplessi.
In primo luogo, impegnare denaro pubblico senza sapere cosa pensi la cittadinanza su un tema tanto difficile non ci pare una scelta oculata. Come spesso accaduto in questi anni in diverse zone d’Italia, si rischia di trovarsi di fronte ad una popolazione ostile, con la necessità di effettuare espropri di terreno, con la possibilità di dover fronteggiare manifestazioni pubbliche che rischierebbero di bloccare l’opera, rendendo inutile questo primo impegno di spesa.
Oltre a ciò la maggioranza, da noi interpellata, non ha saputo quantificare il possibile costo finale, neppure per grandi linee, della eventuale realizzazione dell’ampliamento della discarica, questo ci pare particolarmente grave, poiché non crediamo possibile imbarcarsi in progetti simili senza avere la minima idea dei costi che andremmo a sostenere. Nel corso della discussione è emerso che, nella eventuale gestione della discarica, i comuni di Corinaldo e Castelleone sarebbero soci al 30% ognuno, con un 40% lasciato nelle mani di un privato, di cui nulla si sa e che comunque non sembra partecipare alle spese di indagine iniziale che ricadono completamente sui cittadini, mentre i benefici, a quanto pare, andranno suddivisi in quota proporzionale alla percentuale di ogni "socio".
Inoltre non è chiaro se i costi di realizzazione saranno interamente a carico dei due comuni o parteciperà anche il fantomatico privato. E poi, chi ha deciso queste percentuali?
Altro punto oscuro riguarda la gestione economica della discarica dopo la sua chiusura. Forse pensiamo troppo a lungo termine, ma i costi di gestione delle discariche chiuse risultano spesso gravosi e rischiano di mangiarsi gran parte dei guadagni precedenti. Ci chiediamo quindi chi dovrà sostenere tali costi: i due comuni solamente, anche il privato o soltanto i cittadini di Castelleone di Suasa? L’ampliamento dovrebbe consentire lo smaltimento di rifiuti "assimilabili" ai rifiuti urbani, anche ciò è particolarmente critico alla luce di quanto avvenuto e avviene già in altre parti d’Italia, ma anche in paesi limitrofi, con smaltimento di rifiuti tossici in siti non idonei. Tale criticità è amplificata dall’’ipotesi di coinvolgimento di privati, che però, al momento, restano ancora in ombra (e ci chiediamo il motivo).
Anche se l’ordine del giorno della maggioranza puntava solo alla realizzazione di uno studio di fattibilità, crediamo che queste domande non si possano eludere e che dovrebbero essere invece la base da cui partire prima ancora di ipotizzare spese di denaro pubblico. Così posto l’ordine del giorno non poteva essere accettato dal nostro gruppo consigliare, ma ha chiaramente ricevuto il voto favorevole dell’intera maggioranza che, a quanto pare, per progetti di dubbia consistenza riesce a trovare fondi, mentre non riesce a trovare denaro a copertura della nostra proposta di creazione di un fondo di sostegno alle famiglie in difficoltà per la crisi economica.
dal Movimento Insieme per Castelleone
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