Rissa al Megà nella notte di sabato 24. I Carabinieri della Stazione di Senigallia sono intervenuti per sedare una rissa che sarebbe scoppiata per cause ancora da accertare e che avrebbe coinvolto più persone. Tra gli elementi ancora da verificare addirittura l’ipotesi che si tratti di un vera e propria aggressione.

Quella che poteva e che in teoria doveva essere una tranquilla serata in discoteca è finita come spesso accade a botte. Alle cure mediche sono dovuto ricorrere due rumeni di 51 e 31 anni. Il primo con la frattura della mascella e dello zigomo, ne avrà per trenta giorni, mentre il secondo se la caverà in dieci per via del lieve trauma cranico riportato.

Le testimonianze vaghe di vari ragazzi presenti all’interno della discoteca non hanno per ora portato a nuovi indizi, ma le indagini condotte dai Carabinieri stanno ancora andando avanti.

Proseguono le indagini anche per un altro caso successo a Senigallia sempre nella notte tra sabato e domenica, intorno alle 4 di mattina. Un cittadino cinese del 1972, Kong Deju, è stato portato all’ospedale di Senigallia in stato di coma da alcuni individui che poco dopo si sono dileguati. Lo stato dell’uomo è causato da un’emorragia cerebrale.

Portato subito nel reparto rianimazione, non gli sono stati riscontrati segni di violenza o percosse. Grazie alle fotosegnaletiche l’uomo è stato identificato: nell’aprile scorso era stato fermato sempre in clandestinità a Milano. I Carabinieri stanno cercando di rintracciare in queste ore le persone che l’hanno "accompagnato" in ospedale per poi fuggire ed evitare un’identificazione che ne avrebbe con tutta probabilità evidenziato la clandestinità.

E ritorna dunque la tematica del pacchetto sicurezza che in casi come questo tiene lontani dai centri di cura clandestini per la paura dell’arresto e dell’espulsione, diventando così "invisibili".

di Carlo Leone