Musica Nuova Festival, ressa di pubblico per l’ultimo appuntamento
Chiusura della rassegna con l'autrice tradotta in tutto il mondo: l'importanza del teatro nella società
L’Associazione Musica Antica e Contemporanea, in collaborazione con il Comune di Senigallia e l’Assessorato alla Cultura, domenica 4 ottobre al Teatro La Fenice di Senigallia ha invitato ancora una volta un personaggio celebre nell’ultimo appuntamento “teatro e musica” del Musica Nuova Festival giunto nel 2009 alla XVIII edizione.
Il teatro era super gremito di un pubblico attento e caloroso, con la presenza della RAI 3 Regionale e della Mediateca delle Marche per sottolineare l’importanza dell’incontro e dello spettacolo teatrale dedicato alla scrittrice Dacia Maraini.
L’incontro con l’autore è stato interessante, si è parlato dell’importanza del teatro nella società moderna e nella scuola di ogni ordine e grado. Lo spettacolo prevedeva un atto unico in prima nazionale assoluta, di una piccola piéce teatrale “Un treno, una notte” scritta nel 1988 e ancora mai rappresentata.
Particolare è stato il connubio tra la recitazione affidata alla compagnia “Teatri Solubili” con la regia di Mauro Pierfederici e gli attori Antonio Lovascio, Giorgio Sebastianelli, Francesca Berardi, Massimo Del Moro, Elena Durazzi, Letizia Stortini, Mauro Pierfederici e Serena Veschi, le musiche “percorsi stilistici” da sottofondo musicale di Roberta Silvestrini alcune eseguite dal vivo dal percussionista Giacomo Sebastianelli, altre per pianoforte e orchestra diffuse da supporti digitali e la proiezione di immagini girate dal regista Sergio Canneto per “immettere” il pubblico nell’atmosfera del viaggio.
Dacia Marani è oggi una tra le più conosciute scrittrici italiane, e probabilmente la più tradotta nel mondo. La fama della Maraini è dovuta inoltre anche al suo grande talento come critico, poetessa e drammaturgo. Si è dedicata e continua a dedicarsi al teatro, che vede come il miglior luogo per informare il pubblico riguardo a specifici problemi sociali e politici.
da Roberta Silvestrini
Lo spettacolo mi è piaciuto, peccato il tono eccessivamente basso e non da teatro di alcuni attori. Il tono molto (troppo) basso e la velocità di dizione non ha consentito a molti di capire ciò che veniva detto.
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