Restiamo esterrefatti dalle dichiarazioni del Sindaco Luana Angeloni che, a nostro avviso, non fanno che aggravare la sua posizione in relazione alla “bufera delle scatole cinesi”.

Ci pare di basso profilo politico quando cita Berlusconi, oppure quando invoca una sorta di comprensione, vedendo dappertutto fumo persecutorio.
Il suo comportamento, Sindaco, non fa che aiutare di fatto la destra e non basta citare il loro premier per accattivarsi un po’ di simpatia. Restiamo ai fatti per favore.

Lei stessa, Sindaco, ci ricorda che suo marito “svolge un ruolo di libera professione” all’interno delle ormai note società o nota società che hanno deciso di operare nel settore immobiliare nella città di Senigallia. Sicuramente, Andrea Rodano, essendo un professionista, avrà un ruolo di rilevo e certo non funge da portantino della società medesima.

Svolgendo un ruolo professionale, Andrea Rodano avrà il suo giusto compenso economico per il lavoro prestato e avrà a cuore e l’interesse che la società rappresentata vada a gonfie vele. Il conflitto d’interessi, essendo Andrea Rodano suo marito, a nostro parere è evidentissimo.

In linea teorica la società in questione, rispetto alle altre imprese di Senigallia, si potrebbe presumere di godere di una posizione di favore.
Qualsiasi società o impresa che opera nel settore edilizio ha bisogno di istruire pratiche in comune, di incontrare a volte il sindaco, di avere concessioni, di chiedere varianti in corso d’opera, deve sottostare a controlli degli uffici e degli organi comunali, ecc. ecc.

Ci chiediamo: si può creare un certo imbarazzo negli uffici comunali nell’occuparsi di pratiche riguardanti gli interessi del marito del sindaco, rispetto a pratiche di altre imprese? A nostro parere si, e sempre a nostro parere, un conflitto d’interessi esiste a prescindere che ad esso segua una condotta impropria o meno.

Intanto rimuova, Sindaco, il conflitto d’interesse, anticipi la sua uscita dalle stanza del municipio, faccia tornare la serenità in città e negli stessi uffici comunali, uffici che, al di là della vicenda delle “scatole cinesi”, vivono da tempo una situazione non serena.

dal Circolo del PRC di Senigallia