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Sacelit – Italcementi: la posizione dei Verdi Senigallia

Questione ecologica, economica, energetica, edilizia: cosa dicono i Verdi del loro lavoro

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Verdi SenigalliaRecuperare e restituire alla città l’area industriale dimessa Sacelit – Italcementi; aver ridotto a quasi 1/3 i metri cubi di cemento presenti su quella porzione di territorio comunale; essere stati i soggetti che hanno governato il complicato processo di bonifica dell’intera area dall’amianto a tutela della salute pubblica e dell’ambiente; aver prescritto la necessità di realizzare edifici pubblici e privati con standard energetico – ambientali di alto livello…

…esserci adoperati per migliorare il sistema della mobilità della zona centrale e strategica della città (centro storico e lungomari), avendo introdotto la concreta prospettiva nel breve periodo di pedonalizzare il lungomare da via Panzini (a ponente) alla Rotonda (a levante), la zona del nuovo porto, collegando queste aree con veri percorsi ciclabili e pedonali verso il centro storico, anch’esso ancora più pedonale, grazie alle previsioni del piano Cervellati: sono gli elementi più rilevanti che ci hanno portato a sostenere come partito dei Verdi, prima in giunta e poi in consiglio, sia il piano d’area che l’adozione del piano attuativo della zona Sacelit – Italcementi.

Il paradigma del recupero e della riqualificazione è per noi ambientalisti il tema centrale dell’urbanistica, che proporremo per il governo della città di Senigallia per il prossimo mandato amministrativo, accompagnandolo ad una moratoria dell’ampliamento delle zone edificabili con la trasformazione delle zone agricole e della campagna in aree residenziali, in modo tale da tutelare il paesaggio e l’ambiente. Occuparsi di quel che c’è per renderlo più vivibile è quello che si sta facendo nell’area Sacelit – Italcementi, area industriale dismessa, inquinata e fonte di pericolo e degrado.

Ci siamo anche spesi perché fossero contenuti fortemente la cementificazione e l’impermeabilizzazione del suolo nella parte, che rimarrà privata di questa zona, e perché nella parte che diventerà pubblica (50%) fossero promossi i temi della mobilità pedonale e ciclabile, dei luoghi di aggregazione culturale (lo spazio espositivo di arte e cultura e la nuova piazza pedonale sull’acqua davanti alla darsena Nino Bixio, che ha già preso il posto della struttura dell’ex – Sep), dell’economia volta al benessere cittadino e collettivo (la struttura convegnistica capace di portare ricchezza economica diffusa ed eventi formativi – culturali di carattere regionale e nazionale).

Approfondendo le previsioni del piano particolareggiato del porto, che è per continuità spaziale e funzioni un’area collegata alla Sacelit – Italcementi, pensiamo anche di aver svolto un ruolo importante, da sei anni a questa parte, per cancellare la previsione di realizzare capannoni destinati alla cantieristica nell’area dell’avamporto e nell’aver previsto la cancellazione dell’edificato dell’ex – Sep, ricavando lo spazio pedonale per la piazza sull’acqua.

Oggi inoltre l’area Sacelit – Italcementi è bonificata da oltre 300 milioni di chilogrammi di materiale contenente amianto e dagli idrocarburi pesanti, che ne inquinavano il sovrasuolo e il sottosuolo. Abbiamo fortemente voluto avviare il più grande, ad oggi, cantiere di bonifica da amianto della regione Marche per migliorare la qualità della vita dei cittadini e promuovere in modo fattivo la tutela della salute pubblica. il processo è stato condotto in modo trasparente, in collaborazione con tutti gli enti istituzionale preposti e confrontandoci, nel Forum dell’amianto, con tutti i cittadini e le associazioni interessate, prendendo sempre sul serio tutte le richieste di controlli e verifiche e rendendo possibile l’accesso agli atti comunali, intervenendo ogni qual volta è stato lanciato un allarme.

In questo momento che il cantiere di bonifica è in fase conclusiva tutti i test di controllo (compresi quelli effettuati autonomamente da associazioni e privati cittadini) sulla qualità dell’aria, sulla salute degli operatori impegnati nel progetto di bonifica, sul materiale di scarto (inerti), che dall’area sono usciti per essere utilizzati come materiale recuperato, ci hanno dato esito favorevole: non c’è stata nel corso della bonifica dispersione di amianto e di altri agenti inquinanti in ambiente e la salute pubblica è stata tutelata.

Inoltre gli edifici che sorgeranno sull’area saranno sostenibili per ciò che riguarda gli standard ambientali ed energetici. E’ stata infatti prevista la prescrizione di edificarli secondo le previsioni del protocollo Itaca – Marche (livello 3), con la necessità ad esempio di utilizzare fonti rinnovabili e sistemi di efficienza energetica per soddisfare l’approvigionamento energetico dell’intera nuova opera, l’obbligo del recupero delle acque, l’uso di materiale di costruzione a cosiddetto km zero, principi, tecniche e materiali di bioedilizia…

Rispetto alla questione del sistema della mobilità, il progetto attuativo migliora notevolmente sia le previsioni approvate nel 2004 della Variante di Costa che quelle del Piano d’Area. Infatti le nuove soluzioni fanno del paradigma della mobilità pedonale e ciclabile il principio su cui organizzare il sistema viabilistico di questo quartiere, del lungomare e del centro storico.

Infatti il sottopasso sulla strada statale collegato alla rotatoria davanti alla stazione ferroviaria e la nuova strada carrabile allineata alla ferrovia di collegamento tra i due lungomari sono le opere che sostengono la possibilità di ampliare notevolmente la zona pedonale sui lungomari, in area porto e nel centro storico e dovrebbero soddisfare la domanda di mobilità, che sorgerà con le nuove funzioni realizzabili nell’area Sacelit – Italcementi.

Rispetto al dibattito sviluppatosi in questi ultimi giorni sul mantenimento della ciminiera o meno, diciamo che siamo assolutamente favorevoli al suo mantenimento come edificio di archeologia industriale, che da sempre fa parte del paesaggio urbano della nostra città e che potrà ricordare alle giovani generazioni la vecchia destinazione della zona ad area industriale e il processo di bonifica e di trasformazione successivo.

Ovviamente non siamo di fronte ad un progetto ideale, né  perfetto: alcuni problemi dovranno essere affrontati in fase di osservazione e controdeduzione.

Ad esempio come Verdi ci siamo battuti affinchè il sistema di mobilità nel corso della progettazione esecutiva delle opere viabilistiche sia approfondito nel dettaglio. Occorre sapere prima se le opere che si sono programmate saranno capaci di organizzare al meglio la domanda di mobilità che sorgerà dal nuovo quartiere una volta realizzato il progetto.

Altra questione sulla quale abbiamo intenzione di impegnarci nelle ulteriori fasi è quella relativa alla collocazione di alcuni parcheggi a ridosso dell’area del lungomare di ponente, che dal nostro punto di vista potrebbero essere trasferiti, aggregandoli con gli altri già presenti, lungo la ferrovia in modo da evitare l’invasività delle auto.

Non ci convince neppure la riduzione della parte destinata a parco pubblico e alcune porzioni di verde troppo residuali e decentrate rispetto alle altre funzioni, con il rischio di vedere svilito il parco pubblico a piccola zona pertinenziale "quasi privata".

Pensiamo inoltre che il nostro ruolo come forza politica sarà per il futuro anche quello di evitare che i pezzi più pregiati e significativi di questo progetto, finalizzati al conseguimento degli interessi pubblici, vengano svuotati con successive varianti .

Da ultimo siamo fortemente critici sui costi di acquisto degli appartamenti, che sono emersi già da alcuni mesi. Al di là del velleitarismo di alcune dichiarazioni di principio, sosteniamo che se i prezzi di vendita li fa il mercato con l’incontro tra la domanda e l’offerta, l’unico modo di intervenire per un ente pubblico è quello di calmierare i prezzi inserendo nel mercato e nella offerta di prime case quote importanti di Edilizia Residenziale Pubblica. Noi abbiamo la presunzione di dire che questa Amministrazione Comunale ha svolto una vera politica di centrosinistra. Infatti è stata capace di programmare la realizzazione di oltre 300 nuovi appartamenti destinati alle fasce sociali deboli (giovani coppie, single, anziani, migranti, ecc).

Rispetto allo "show usa getta" messo in scena dalle opposizioni durante il Consiglio comunale, che ha visto l’approvazione del progetto, non siamo stupiti.

Dalla opposizione di destra non ci aspettiamo nulla, anche se la proposta di realizzare nell’area le nuove torri gemelle piuttosto che un palazzo dello sport e una difesa ad oltranza dell’impresa privata, che sarebbe stata messa in difficoltà dalle richieste dell’Amministrazione, fondate sulla promozione dell’interesse pubblico della giunta, ci ha lasciato perplessi per estemporaneità, improvvisazione e mancanza di progettualità.

Da Rifondazione Comunista rimaniamo delusi e sempre più lontani: praticare l’opposizione in consiglio comunale allineandosi alle azioni e alle battaglie della destra e fare grandi dichiarazioni di principio senza mai scendere ad un confronto serio nell’interesse della città (dimenticando per una volta di essere già in campagna elettorale da mesi) su progetti integrati e fattibili e sulla possibile risoluzione dei problemi, sono ormai caratteri distintivi che fanno dell’interesse di partito l’unico vero motore dell’azione di questa forza politica. Ma la città non ha bisogno di questo, bensì che i processi complessi siano governati e orientati verso soluzioni praticabili, nell’interesse di tutti.

dai VERDI SENIGALLIA

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Lunedì 3 agosto, 2009 
alle ore 19:10
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