A Senigallia una mostra in ricordo di Ubaldo Fiorenzi
Mostra allestita dal 3 al 10 agosto presso la galleria Expo-Ex tutti i giorni dalle 18 alle 23
Dal 3 al 10 agosto l’esposizione “Ricerche e progetti – Una mostra in ricordo di Ubaldo Fiorenzi” rimarrà aperta tutti i giorni dalle 18.00 alle 23.00 presso la galleria Expo-Ex, nel giardino della Rocca Roveresca.
Restituire la memoria di Ubaldo Fiorenzi, il talentuoso inventore e l’idealista geniale che per primo immaginò un futuro urbanistico per Marzocca: questo l’obiettivo dell’esposizione che verrà inaugurata lunedì 3 agosto alle 18, con una presentazione dell’architetto Mario Gentili.
Nato a Osimo nel 1890, dopo la laurea in agraria presa nel 1914 parte per l’Africa equatoriale dove inizia la sua attività di agronomo; tornato alla fine degli anni ’20, Ubaldo Fiorenzi viene in contatto con i principali problemi del mondo agrario italiano, come l’esigenza di frazionare le grandi tenute agricole e di conseguenza la necessità di costruire nuove case coloniche a prezzi contenuti.
Con l’idea di costruire abitazioni utilizzando la terra stessa presente sul luogo della costruzione, fonda la società C.e.l.e.r , (Costruzioni Economiche Lavori Edilizi Rurali), e brevetta la "Blocchiera Idraulica Fiorenzi", una macchina rivoluzionaria per l’epoca, capace di confezionare blocchi in terra cruda compressa, tramite una pressa idraulica montata su quattro ruote, in modo da poter essere trasportata sul luogo dove si voleva costruire.
I blocchi di terra compressa così ottenuti venivano utilizzati, in sostituzione di mattoni o pietre, e poggiavano su tradizionali fondamenta in calcestruzzo: con questa tecnica vengono realizzate molte costruzioni, soprattutto case coloniche, in varie zone d’Italia. Il sistema viene richiesto anche in Libia, dove Ubaldo Fiorenzi si trasferisce nel 1928, e riscuote numerosi consensi, tra cui l’apprezzamento di Vittorio Emanuele III di Savoia in visita a Tripoli, e il premio, conferito alla societa’ C.e.l.e.r., da parte del ministero economia nazionale.
La mostra contiene immagini molto suggestive della “Blocchiera idraulica Fiorenzi”, dei cantieri edili dell’epoca e di atri brevetti, tra cui le “Casseforme Fiorenzi” con le quali Fiorenzi costruì numerosi villini a Marzocca e poi in diverse regioni d’Italia e in Jugoslavia.
Alla fine degli anni ‘20 Ubaldo Fiorenzi era infatti alla ricerca di un tipo di ghiaia molto fine che gli permettesse di realizzare un nuovo progetto che aveva in mente. L’occasione gli si presenta proprio sulla spiaggia di Marzocca, dove la ghiaia portata dal fiume Esino è abbondante e soprattutto finissima.
Il nuovo brevetto che nasce, “Le casseforme Fiorenzi”, permette di realizzare abitazioni molto economiche, impiegando la ghiaia del litorale che, ben lavata e mescolata al cemento, è colata in casseforme di legno.
Attratto anche dall’armonia del luogo decide di acquistare nella stessa Marzocca vari ettari di terreno e progetta un innovativo piano urbanistico che prevede lo sviluppo di una serie di villini dal mare fino alla sommità della collina, immaginando e proponendo alle Ferrovie dello Stato di spostare a monte la linea ferroviaria.
Grazie alla realizzazione del suo sogno di costruire, con sistemi molto economici, case ben curate ed esteticamente molto piacevoli, ad un prezzo accessibile a tutti, in pochi anni un piccolo villaggio di pescatori si trasforma in un ridente luogo di villeggiatura.
Nel 1945 Ubaldo Fiorenzi fonda la S.t.a.r., studi tecnici artistici riuniti, assieme all’architetto Gio Ponti e agli ingegneri Soncini, Bosisio, Fornaroli, e Gho, stipulando con la società Ernesto Breda una convenzione che ha l’obiettivo di utilizzare le “casseforme fiorenzi” nell’ambito della ricostruzione edilizia del dopoguerra.
Ubaldo Fiorenzi è legato alla storia di Senigallia anche per la ristrutturazione del Palazzetto Baviera dopo il terremoto del 1930: la mostra raccoglie anche inedite e suggestive immagini dei lavori di ristrutturazione, per cui l’agronomo e inventore, grande appassionato d’arte, si era tenacemente battuto.
dal Comune di Senigallia
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