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Terremoto in Abruzzo? La CRI di Senigallia c’era!

La Cri di Senigallia ha operato in Abruzzo fin dalle ore immediatamente successive al sisma

Croce RossaA tre mesi dal terremoto che ha colpito l’Abruzzo la Cri di Senigallia traccia un bilancio delle attività svolte in quelle zone. Nella mattina stessa del 6 aprile un’ambulanza con due volontari del soccorso e un pioniere è partita per L’Aquila, dove è entrata immediatamente in servizio trasportando feriti, anche gravi, negli ospedali di città non colpite dal sisma o all’aeroporto di Preturo, per permetterne l’imbarco sui mezzi aerei delle diverse forze dell’ordine e dei militari.

L’operatività, esclusivamente a carattere sanitario, è stata molto intensa nei giorni immediatamente successivi al terremoto, in quanto si è operato proprio nella zona dell’Ospedale San Salvatore, gravemente lesionato. Anche l’equipaggio successivo ha avuto come base il campo allestito dalla Regione Marche nel parcheggio dello stesso ospedale ed ha effettuato soprattutto trasferimenti verso le tendopoli e verso le strutture sanitarie limitrofe; l’attività è stata non raramente disturbata dalle sfavorevoli condizioni atmosferiche e ambientali. Un compito particolare, soprattutto per i risvolti psicologici, è stato affidato a due nostre volontarie; in qualità di centraliniste dovevano indicare dove fossero ricoverati i familiari dei richiedenti e, anche, comunicare se fossero compresi in un elenco di deceduti.

La Pasqua è passata in piena attività ed è stata l’occasione per incontrare il Commissario Nazionale della Cri Francesco Rocca. Sono state mobilitate anche 3 infermiere volontarie che hanno prestato attività socio-assistenziale a favore degli sfollati ospiti degli alberghi della fascia costiera a nord di Pescara; un impegno molto delicato in cui l’approccio umano e la capacità di ascolto hanno giocato un ruolo decisivo per contribuire a rendere meno drammatica la condizione dei terremotati. Nel frattempo una volontaria del soccorso di Senigallia è stata destinata al PMA (Posto Medico Avanzato) montato nel paese di San Gregorio, collaborando con altri infermieri e con due medici in una sorta di ambulatorio/primo soccorso per patologie legate al terremoto, ma anche da esso indipendenti. Due volontari del soccorso sono stati impegnatCri Aereoi, nella casa di riposo di Scopitto, nell’assistenza di anziani provenienti dai paesi colpiti e lì trasferiti, in quanto si trattava di una struttura sicura che aveva perfettamente retto alle scosse.

Quattro volontari del soccorso (uno dei quali, poi, sostituito da un collega) hanno avuto come destinazione Paganica dove, suddividendosi in due equipaggi per avere una operatività di 24 ore, hanno svolto attività di emergenza 118 e trasporti programmati, oltre alla movimentazione di farmaci dai depositi alle varie tendopoli. E proprio questi due equipaggi hanno poi prestato servizio a Onna, in occasione della visita del Pontefice Benedetto XVI (unica ambulanza della Croce Rossa presente). Terminata la prima fase, quella dell’emergenza vera e propria, le attività sono continuate in modo più routinario, ma non per questo meno impegnativo. Nelle successive partenze quattro volontari sono stati impiegati nella grande tendopoli di Collemaggio in attività socio-assistenziali con un gruppo di bambini, nel trasporto di personale e materiale, in qualità di elettricisti e nel compito di censire i presenti al campo; a loro volta sono stati sostituiti da quattro colleghi, due dei quali addetti al trasporto dei pasti nelle località isolate e lontane, uno addetto alla gestione del magazzino del campo e l’altro in qualità di idraulico.

Ultime presenze nella tendopoli di Collemaggio, 2 volontari del soccorso che hanno collaborato l’uno in cucina e nel socio-assistenziale e l’altro come logista. È continuata nel frattempo l’attività di una nostra ambulanza (con equipaggio misto v.d.s./pionieri) alle dipendenze della centrale operativa 118 dell’Aquila, con una postazione a Lucoli San Menna, che aveva il compito di provvedere alla copertura di altri tre campi; nelle more dell’attività il nostro personale ha provveduto alla sistemazione del magazzino del campo. A fine giugno una volontaria del Comitato Femminile, già impegnato nell’ospitare a Senigallia (in collaborazione con le istituzioni e con privati) un gruppo di sfollati, ha prestato servizio presso la caserma di Coppito collaborando con l’Ufficio “Assistenza alla popolazione” della Protezione Civile.

L’impegno è stato per tutti faticoso, oltre che dal punto di vista mentale, considerando le miserie che il sisma ha sparso a piene mani, anche sotto l’aspetto prettamente fisico. Ma ogni intervento è stato sempre ricco di emozioni e di sentimenti; ed è l’essere d’aiuto a chi soffre che rende così speciale ed appagante l’attività del volontario e che fa apparire accettabili i sacrifici a cui si è chiamati. Ovviamente tutte le missioni in Abruzzo sono stati supportate da una struttura interna al Comitato Locale di Senigallia che ha permesso un così ampio impiego di personale.

Cosa dire dei numerosi volontari impegnati? Hanno semplicemente operato come è stato loro chiesto e come sono abituati a fare nel quotidiano: tanta umanità, tanta professionalità, tanta disponibilità nei confronti dei deboli e dei sofferenti, spesso il sorriso sulle labbra per mascherare i drammi ai quali assistevano e per celare tristezza e stanchezza. E danno un piacere immenso gli innumerevoli attestati di stima che vengono continuamente rappresentati ai vertici delle componenti del Comitato Locale da parte dei terremotati che hanno avuto modo di conoscere i volontari di Senigallia. In fin dei conti in Cri ci si accontenta di un grazie… è chiedere troppo?

Da Croce Rossa Senigallia

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Mercoledì 15 luglio, 2009 
alle ore 9:29
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