Fino a domenica 12 luglio, una selezione di bellissimi cappelli pazzi sarà in mostra a Palazzo del Duca di Senigallia. La curiosa esposizione, aperta dalle 18 alle 24 (ingresso libero) è un’anticipazione de “Il Cappellaio pazzo”, raccolta di pezzi unici della creatività di artisti, designer e maestri cappellai che sarà inaugurata il 24 luglio nell’ambito della “Festa del Cappello di Paglia” a Montappone (Fm).

La mostra di anticipazione a Senigallia rientra nell’iniziativa “Marche eccellenza artigiana” e non a caso, il primo disciplinare del marchio regionale è stato proprio quello del distretto dei cappelli.

L’edizione 2009 de “La Festa del Cappello di Paglia” coinvolgerà come sempre l’intero paese marchigiano cuore del distretto dei cappelli più importante d’Europa, per tre giorni, dal 24 al 26 luglio, riservando piacevoli momenti tra passato e futuro, tradizione e creatività contemporanea, cultura locale e gusto internazionale.

Tra le iniziative immancabili durante la “Festa del cappello”, c’è dunque la mostra artistica “Il Cappellaio Pazzo” ideata dal creativo Giuliano de Minicis. Ogni anno vengono proposti originali cappelli d’autore realizzati da artigiani, artisti, designer, architetti e creativi che hanno voglia di dare vita a un pazzo copricapo. I pezzi esposti sono infatti capolavori di artigianato e stile, creatività e tecnica contemporanea, oggetti d’arte e di moda. Pezzi unici realizzati appositamente. Tale è l’originalità dell’esposizione e talmente belle sono le creazioni proposte, che la mostra è spesso invitata all’estero.

Apprezzamenti quest’anno dal direttore del MOCA, museo di arte contemporanea di Shanghai, entusiasta. Due anni fa la mostra è volata in Francia, ospite della grande fiera della moda prêt-à-porter di Parigi e l’impatto internazionale è stato eccellente. Entusiasti sia gli operatori internazionali, che gli organizzatori e i visitatori della prestigiosa fiera. Prima ancora, i cappelli di Montappone hanno testimoniato l’eccellenza regionale volando in Canada per la “Giornata delle Marche”. Anche la mostra di quest’anno risente della proiezione internazionale e ospita cappelli realizzati da creativi provenienti da Inghilterra, Francia, Giappone, Argentina, oltre che cappelli di artisti locali e meraviglie dei maestri cappellai di Montappone. Info www.comune.senigallia.an.it

IL CAPPELLAIO PAZZO

Il cappellaio pazzo è un personaggio del libro “Alice nel paese delle meraviglie” che ha uno strano rapporto con il tempo. Finalmente il cappellaio ruppe il silenzio: “Se tu conoscessi il tempo come lo conosco io, non parleresti così”. Alice chiese:”Tu te l’intendi col tempo?” Il cappellaio scrollò il capo mestamente: “No, non più. Abbiamo litigato due mesi fa. Da allora il tempo non mi ascolta più”. Era il tempo che non ascoltava più il cappellaio perché era pazzo, oppure il cappellaio era impazzito perché il tempo non lo ascoltava più? Forse si può pensare che, per il cappellaio pazzo, l’orologio si fosse fermato perché lui avesse il tempo di vivere la sua fantasia e la possibilità di esprimersi liberamente senza i vincoli del tempo.

Il “Cappellaio pazzo” è il personaggio simbolico che rappresenta il desiderio, nascosto in ognuno di noi, di liberarsi dai vincoli e dalle ristrettezze del tempo per esprimersi come vuole la fantasia più straordinaria. La pazzia sconfina così nella genialità, nella capacità di sorprendere, esagerando o trasformando la funzione di un oggetto come il cappello, che fra gli accessori d’abbigliamento meglio esprime il segno della personalità di ciascuno, trasformato in pezzo unico, magico ed emozionante, vero e proprio oggetto d’arte.

Escono da ogni tempo cappelli ideati ed elaborati con assoluta e libera creatività, appositamente realizzati nei materiali più diversi per mostrare la fantasia, l’estro e le capacità dei “maestri cappellai” di Montappone. È come entrare nel “paese delle meraviglie”, fuori dal tempo come ogni opera d’arte; uno spazio originale e unico delle abilità e dell’estro di chi da sempre dedica le migliori energie ai cappelli di ogni tempo per il tempo di ognuno di noi.

da Alessandro Piccinini