Senigallia: Prosegue il successo del servizio C’entro in bici
Ritrovato uno dei mezzi rubati
È confermato dai numeri il grande successo del bike sharing, il servizio di noleggio gratuito delle speciali biciclette di proprietà comunale collocate in alcune zone strategiche della città e gratuitamente a disposizione di residenti e turisti.
Nei primi tre mesi di vita del nuovo servizio – per la precisione il dato è aggiornato alle ore 19 di ieri, mercoledì 22 agosto – l’Ufficio Relazioni con il Pubblico ha rilasciato ben 715 chiavette codificate, corrispondenti al numero dei fruitori del servizio registrati presso il Comune di Senigallia. Solo un numero ridotto, circa il 20% di queste, sono state riconsegnate per il rimborso della cauzione versata, mentre sono ancora 548 le chiavi attualmente in circolazione, utilizzate da cittadini o anche da turisti in partenza che contano sul fatto di poter utilizzare altrove il servizio. Ricordiamo infatti che ogni chiave rilasciata può essere impiegata in tutte le altre città italiane aderenti al servizio, semplicemente inserendola nel dispositivo presente nella rastrelliera per sganciare la bici.
In considerazione del successo dell’iniziativa denominata “C’entro in bici”, altre rastrelliere con bici comunali sono state recentemente collocate in zone originariamente non coperte dal servizio: si tratta di Via dei Gerani, dell’ingresso della Piscina Comunale, di via Capanna nei pressi del campus Scolastico e di Via Abbagnano, vicino all’Agenzia Delle Entrate.
Va altresì segnalato che proprio nelle ultime ore gli agenti della pattuglia motociclistica della Polizia Municipale hanno rinvenuto una delle biciclette che era stata rubata sul lungomare, nei pressi del Ponte Rosso. In questo caso il rinvenimento del mezzo ha dimostrato che lo stesso non era stato correttamente “inchiavato” dall’utente nel supporto della rastrelliera e per questo è stato sottratto facilmente per essere poi abbandonato non lontano.
A proposito di furti, sempre possibili purtroppo, va comunque debitamente sottolineato il fatto che il rischio è particolarmente ridotto non solo per il sistema di sicurezza adottato ma soprattutto per il fatto che le biciclette del servizio bike sharing hanno – colore a parte – una struttura talmente particolare da essere facilmente individuabili. In ogni caso è opportuno ricordare che l’utente derubato sarà considerato responsabile – e dunque chiamato a risarcire il danno – solamente nel caso in cui non possa dimostrare con la restituzione della chiave in suo possesso di aver provveduto a chiudere regolarmente il lucchetto. In caso contrario la somma da rimborsare, a cui appunto si riferisce il regolamento d’uso, è il valore commerciale del mezzo, pari a circa 250 euro (e non dunque 600, che corrispondono al costo totale di ogni mezzo, compresi tutti gli altri costi di mantenimento del servizio).
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